L’allenatore parla a Sky Sport a 24 ore dal match di Glasgow, contro i Rangers: “La vigilia di Champions per me come la vigilia di Natale: domani scarter i regali e vedremo come mi sono comportato. Avr bisogno di qualcosa diverso dall’attaccante, dovremo essere bravi a gestire la palla. Kvara? Deve curare di pi la fase difensiva”. Zambo Anguissa: “Mi sento un leader”
L’avvio non poteva essere migliore, con uno spettacolare 4-1 ai danni del Liverpool. Per dare continuità e solidità al suo primo posto nel girone, il Napoli punta ora a vincere nella trasferta di Glasgow contro i Rangers, gara valida per la 2^ giornata di Champions. Queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti a Sky Sport:
Domani ci sarà una bella atmosfera con 50 mila tifosi. Sarà questo l’ostacolo principale?
“Sarà qualcosa in più, perché l’entusiasmo di questo stadio mitico riesce a trasmettere qualcosa in più ai propri calciatori. Noi abbiamo valutato, attraverso i video, soltanto le ultime partite importanti che hanno giocato, ultimamente sono state tutte in trasferta, quindi sarà tutta un’altra cosa perché questo pubblico riesce a trasferire una voglia differente. Poi noi abbiamo il problema che non possiamo fare turnover con i nostri tifosi perché hanno vietato di far venire i nostri 1000 sostenitori, ma saranno tutti davanti alla tv e li sentiremo al nostro fianco”
Sarà anche un altro Napoli viste le assenze. Cosa deve cambiare la squadra per adeguarsi al nuovo attaccante?
“È chiaro che se vieni a giocare su questi campi sulla loro prima qualità, la lotta, è chiaro che diventa difficile sopportare la loro pressione. La chiave è sempre quella di tenere bene la palla quando ce l’hai, di farli correre a vuoto. Con la palla si fa molta meno fatica. Io sono convinto che i miei calciatori vogliono far vedere di essere giocatori di questo livello, all’altezza di queste competizioni”
Sta facendo meno fatica quest’anno rispetto a un anno fa?
“Io tutto il tempo che ho lo dedico al mio lavoro, alla mia squadra. Sicuramente ho una conoscenza migliore della mia squadra, di quelle che sono le caratteristiche dei miei giocatori, poi la passione e la disponibilità è totale. Io vivo la vigilia di Champions come quella di Natale, per cui domani scarterò i regali e vedrò come mi sono comportato”
Anche i calciatori hanno percepito questa sensazione?
“In generale le partite passano per non ripassare più, in Champions può capitare che non giochi più per un’intera carriera. Per cui dal punto di vista di viversela totalmente è corretto, poi c’è anche un po’ l’ambizione di far vedere di essere al livello di questi campioni che giocano questa competizione, in questi stadi con gli occhi addosso di tutto il mondo. Queste partite tutte le guardano, io mi ricordo un bel periodo passato con la Roma in Champions e quando allenavo lo Zenit, e andavamo in giro per le tournée, la gente mi riconosceva e dicevano Spalletti Roma. Non Zenit. Perché ci avevano visto in Champions. E questa voglia ce l’hanno anche i giocatori altrimenti non avrebbero fatto una partita come quella contro il Liverpool”
Sabato hai fatto giocare Raspadori al posto di Osimhen, quindi hai giocato senza un centravanti vero. Hai intenzione di continuare su questa strada?
“In questo modo di proporre calcio moderno avere una prima punta fisica ti dà delle soluzioni. Contro lo Spezia speravamo di far meglio e tenerli dentro la loro metà campo, avere più palleggio al limite dell’area per aspettare li momento adatto. Domani sera ho bisogno di cose un po’ diverse, ma sia Raspadori che Simeone sanno giocare con la palla tra i piedi, Simeone è più bravo ad attaccare gli spazi”
Il Napoli gioca bene, Kvara fa divertire perché ha velocità, qualcosa di diverso…
“Noi se ce la facciamo vogliamo provare a giocare a calcio. Lobotka è bravisimo a uscire da situazioni anguste, uscire via dal limite dell’area e poi trovare lo sbocco per attaccare gli spazi in area offensiva. Kvara ha grandissima tecnica, qualità, è bravissimo nella finalizzazione, è uno di quelli che quando calcia in porta ti trova gli angoli. Nelle partite di domani e nel nostro campionato c’è bisogno anche di una fase difensiva, quando si fanno troppi complimenti i giocatori dimenticano di essere a disposizione nella totalità dei comportamenti, quando dai un vantaggio agli avversari come a quelli do domani diventa difficile. Per cui deve anche sacrificarsi per la fase difensiva, per non lasciare il terzino due contro uno”.
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