Il club delle prime volte. Politano e Raspadori mandano un bel messaggio a Luciano Spalletti e Roberto Mancini. «Noi ci siamo», e lo fanno nel modo migliore di tutti, nella notte più bella di tutte. Non avevano mai fatto centro in Champions prima di ieri e la gioia a questo punto diventa doppia.
Matteo Politano, poi, ci ha dovuto addirittura provare due volte. Sì, perché il primo gol, quello segnato dopo aver raccolto la respinta corta di McGregor sul primo rigore sbagliato da Zielinski, viene annullato dall’arbitro e così all’attaccante italiano tocca aspettare ancora un po’. Per fortuna, però, c’è ancora tempo e il Napoli non ha fretta. Testa bassa e pedalare, proprio come predica da tempo Spalletti. Nemmeno la spinta di un pubblico caldissimo riesce a tenere lontano dall’area di rigore i pericoli e alla prima occasione buona Lahoz concede un altro rigore. Stavolta si tratta di un fallo di mano in area di Barisic. È il momento di massima incertezza in casa Napoli. Ma l’unica cosa che sembra certa è che sul dischetto non tornerà Zielinski per la terza volta nella stessa sera. Prima di tutti il pallone se lo prende Kvaratskhelia che vorrebbe cogliere l’occasione per sbloccarsi anche in Champions, ma dalla panchina arriva un’indicazione. La trasmette Mario Rui al resto della squadra e così sul dischetto si presenta Politano. Proprio lui, l’uomo che aveva messo una pezza al primo errore di Zielinski. Rispetto al polacco, Politano è un mancino e quindi anche il suo modo di calciare è differente. Come Zielinski, però, anche lui decide di incrociare e indirizza la sua conclusione verso il palo alla sinistra del portiere scozzese. McGregor, che evidentemente vive una serata da sensitivo, indovina anche questa volta, ma il suo slancio non è sufficiente per arrivare sul pallone. Si allunga, la pizzica, la sfiora. Ma non abbastanza. Stavolta la conclusione è perfetta e la palla finisce in rete. Adesso sì, quell’urlo di Politano non rimane strozzato in gola, anzi. «Vincere e segnare in uno stadio del genere, in una competizione del genere, è una scarica di adrenalina pazzesca! Il primo gol in Champions non si scorda mai!», ha commentato Politano. E dal Canada arriva anche il messaggio di Insigne. «Complimenti frate».
Dicevamo del club delle prime volte, però, e come Politano anche Giacomo Raspadori battezza la rete di una porta di Champions. Come se non bastasse lo fa con pochissimo tempo a disposizione: appena 8 minuti dopo il suo ingresso sul terreno di Ibrox. Il gol arriva praticamente al secondo pallone giocato. Non male per un attaccante. Non male per un ragazzo di 22 anni che sogna in grande: con il Napoli e con la Nazionale. Tanto più che adesso nell’attacco del Napoli c’è un bel vuoto da colmare, ovvero l’assenza per infortunio di Osimhen. Contro lo Spezia era partito titolare, proprio al posto del nigeriano, e adesso si candida per una maglia dal primo minuto nel big match in programma domenica sera al Meazza contro il Milan. Da quando Spalletti messo momentaneamente in soffitta l’idea del 4-2-3-1 lo spazio per Raspadori si è ridotto. Dovrà «imparare» a giocare al centro del tridente, oppure sacrificarsi di più sulla fascia, come nel finale con lo Spezia quando ha trovato il gol decisivo. «È stata una bella serata e una grande vittoria per noi in un’atmosfera bellissima. Il nostro attacco è un reparto di livello alto e io che sono giovane cerco di prendere qualcosa da ognuno di loro e migliorarmi», il commento di Raspadori.
Nel club delle prime volte entra di diritto anche Tanguy Ndombele che in Champions aveva già segnato (ma era la notte dei tempi: 7 novembre 2018 contro l’Hoffenheim, quando vestiva la maglia del Lione), ma con il Napoli era ancora a secco. Un bel segnale anche per Spalletti che sa di poter contare anche sul francese per avere un ricambio in più in mezzo al campo. Si è presentato con maturità e non appena ha avuto l’occasione buona si è fatto notare.