Ci sono due Napoli: uno raccapricciante, laltro da cui ricominciare. A partire dai prossimi impegni: il derby con la Salernitana, l’Union Berlino in Champions e infine l’Empoli in Serie A
Sì, anche in un giorno che era di festa, a metà settimana, con il cielo così pieno d’acqua che faceva tutto ancor più buio. Era lì De Laurentiis, a Castel Volturno. Una presenza che è ormai uno stato d’animo. Un segnale da dare che ritiene una necessità. Esserci. Magari anche anticipando le sveglie e l’allenamento. L’attenzione è totale, dentro e fuori dal campo. Vigile, preoccupato, guarda, ascolta e un po’ fa l’eco a se stesso; a quanto ha già detto a Garcia e alla squadra. E così, presto, spera, ad Osimhen…di cui ci si sta accertando dei piani. Il Napoli non può star laggiù fuori dalle prime quattro. Discontinuo, fragile. A troppe facce. E con il rischio grosso di una stagione di passaggio, nell’anno che vale la gloria e i soldi della Super Champions e del Mondiale per club. Si aspetta di più. E si può. Se lo sono ripetuti tutti anche in sala video, correggendo i 90 e più minuti visti con il Milan. I due Napoli. Uno raccapricciante, l’altro da cui ricominciare. E allora, tre partite…Il derby con la Salernitana, adesso ultima. Poi l’Union Berlino, che ne ha perse 11 di fila. E dopo l’Empoli; che in A è quella battuta più di tutte. L’occasione per ritrovarsi. Per tornare ad essere quel che il Napoli era e doveva. Ma ancora non è.