Sarà una partita. E pure un romanzo di formazione. Chi
è? Dove va? Quanto è cresciuto il Napoli? Cesare
Prandelli è convinto che domani sera non si deciderà
ancora nulla. Perché, ovvio, gli scudetti non li vince,
né li perde, nessuno a dicembre. Ma l’ex ct, ora alla
corte degli emiri di Dubai, tecnico dell’Al Nasr, è
convinto che «sette punti di distacco sarebbero però
un duro colpo da digerire per i bianconeri».
Prandelli, nel big match tra azzurri e bianconeri servono
più testa o più gambe?
«Più testa: sta tutto lì dentro. E quando
c’è un duello tra le migliori, quello che conta è
la forza delle proprie idee».
La Juve è più o meno forte rispetto
all’anno scorso?
«In questo momento, l’unica verità è che
c’è un Napoli stratosferico che fa sembrare tutti
più piccoli di quelli che realmente sono».
In cosa è diverso questo Napoli da quello di dodici
mesi fa?
«Nella consapevolezza di se stesso. Si guarda allo specchio e
si piace. Ma non è solo questo: si piace e ha capito anche
essere una squadra vera. La Champions ha forgiato il carattere di
questa squadra, le sfide ad alti livelli ne hanno formato una
personalità forte: si vede che i giocatori non hanno paura
di niente e nessuno».
A Udine non ha brillato però.
«Non solo a Udine. È successo altre volte nel corso di
questa stagione. Ma ha vinto. E questo avviene perché sai di
essere forte, perché sai che non devi sempre cercare la
giocata. Puoi fare le cose semplici e poi con naturalezza attendere
il momento che ti consegna la partita. Non è semplice
conquistare i tre punti così. È un segno di
maturazione enorme».
From: Il Mattino.