Fuori casa meglio che al San Paolo e soprattutto meglio di tante
big in Europa. Impressionanti i numeri degli azzurri di Sarri in
trasferta, secondi solo all’imbattibile Manchester City di
Guardiola che in questa stagione ne ha vinte nove su nove in
Premier League e con la vittoria di sabato sul Tottenham è
arrivato a ben sedici successi di fila. A Torino il Napoli ha
piazzato l’ottava meraviglia l’esterna, tutti successi e un
solo pareggio a Verona contro il Chievo. Venticinque i punti messi
insieme lontano da Fuorigrotta sui 42 totali, otto in più
rispetto a quelli conquistati in casa (17 in virtù di cinque
vittorie, due pareggi e una sconfitta). Un rendimento da record
cominciato quasi 14 mesi fa, l’ultima sconfitta esterna infatti
risale al 29 ottobre 2016, al ko contro la Juventus: da allora una
serie positiva di 22 partite: 19 vittorie e 3 pareggi. Sarri meglio
di tutti in Europa: subito dopo l’Atletico Madrid di Simeone
che è arrivato a venti partite utili consecutive.
Un passo da big. Il Napoli davanti agli squadroni: meglio del
Bayern Monaco, capolista di Bundesliga (19 punti in campo esterno)
e del Psg, leader in Francia (20 punti). Uno scatto in termini di
mentalità con il tecnico toscano in panchina: il Napoli in
casa e fuori affronta le partite sempre allo stesso modo e sono
arrivate grandi risposte in termini di risultati positivi. Questa
è stata la svolta per il rendimento stratosferico lontano
dal San Paolo: gli azzurri entrano in campo sempre con lo stesso
tipo di atteggiamento propositivo. Baricentro alto, possesso palla,
prestazioni basate sul bel gioco alla ricerca del successo: questa
l’impostazione che Sarri ha dato al Napoli, l’idea è
di fare sempre la prima mossa e non attendere quello che fanno gli
avversari. Gli azzurri non speculano sugli avversari per ripartire
ma impostano la loro idea di gioco su tutti i campi e in trasferta
esaltano ancora di più le loro qualità perché
hanno anche qualche spazio maggiore a disposizione rispetto alle
partite al San Paolo. A Torino il Napoli è riuscito a
colpire con le sue armi preferite sfruttando al meglio il gol
iniziale di Koulibaly e l’atteggiamento di Mihajlovic che ha
provato a giocarsela a viso aperto esattamente come l’anno
scorso.
From: Il Mattino.