Capello punge Sarri: «Chi ha giocato ha marcia in più»


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Calcio spettacolo per i campioni d’inverno, magie in campo e grandi emozioni per gli spettatori. Ma la bellezza è relativa, e qualcuno la pensa diversamente. «Anche andare in porta con tre passaggi per me è calcio spettacolare, come quella del possesso palla», fa notare Fabio Capello. Una carriera da giocatore alle spalle e grandi successi da allenatore, oggi il tecnico dello Jiangsu Suning sottolinea le pecche di personaggi considerati maestri del calcio come Sacchi e Sarri: «Sono stati due innovatori, ovviamente in modo diverso. Come insegnanti di calcio non si può dire nulla, hanno lasciato un segno a livello nazionale e mondiale trasmettendo un calcio divertente. Ma credo che dal punto di vista tattico, della lettura delle partite in corso d’opera, chi ha giocato abbia una marcia in più». Una differenza che si fa sentire, sostanziale secondo Capello. E si evidenzia anche in campionato, nella lotta fra la Juventus di Allegri e il Napoli: il tecnico bianconero è riuscito a spostare spesso gli equilibri a partita in corso, cambiando i risultati di match difficili grazie alle sue decisioni. Cosa che manca ancora al toscano. «Sotto l’aspetto del cambiamento tattico durante la partita noi ex calciatori, come me e Allegri, diamo qualcosa in più», spiega ancora ai microfoni di Sky.

E invece Maurizio è stato un calciatore piuttosto mediocre: nella sua esperienza palla al piede è riuscito a calcare al massimo i campi di Eccellenza; ma lo studio perenne ed ossessivo del gioco del calcio lo ha portato a consacrarsi come allenatore di primissima fascia. Una carriera che ricorda proprio quella di Sacchi, capace di trionfare con il Milan a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta vincendo tutto quello che c’era da vincere: dalla Champions allo scudetto. E il suo modo di fare calcio è passato alla storia, con le sue rivoluzionarie idee come il passaggio dalla marcatura ad uomo a quella a zona. Una strada che cerca di percorrere, a piccoli passi, anche l’allenatore degli azzurri: un percorso di crescita notevole per la sua squadra, che punta ora ad alti livelli, fra le migliori d’Italia. La consacrazione potrebbe arrivare con lo scudetto, obiettivo dichiarato del Napoli di quest’anno. Da primi in classifica gli azzurri vogliono continuare a vincere, e Sarri vuole dimostrare di aver ragione: avere la meglio anche su Allegri a fine campionato vuol dire fare più del possibile. Un Napoli giovane e sorprendente contro la storia e la forza della Juventus: sarebbe questa l’impresa del tecnico che viene dalla gavetta.

From: Il Mattino.

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