«Abbiamo brindato e siamo stati sei ore a chiacchierare» così De Laurentiis ha gettato le basi per un nuovo e più ricco contratto
NAPOLI – Rosso di sera....«Ne abbiamo bevuto un pochino, di quello buono…». In alto i calici, lasciando che il tempo scivoli via raccontandosi di tutto un po’, dei cinquantanove anni di Maurizio Sarri, d’un orizzonte da condividere ancora, del Napoli che prende nuove forme, disegnate con Aurelio De Laurentiis…«Abbiamo brindato e siamo stati sei ore a chiacchierare». Buon compleanno, mister, rimanendo rinchiusi nel proprio macrouniverso per assaporare il senso pieno d’una giornata «diversa», in cui è lecito lasciarsi anche andare, confessandosi senza freni e gustandosi una ricorrenza sulla quale, volendo, si glisserebbe pure volentieri sul particolare: ma l’età è un dettaglio e semmai ognuno è ciò che sente di essere, in quegli istanti in cui gli affetti più cari sono intorno a sè. Martedì 9 gennaio, manca ancora un giorno per le (virtuali) candeline quando Aurelio De Laurentiis fa irruzione (mica a sorpresa) a Villa la Borghetta, il quartier personale in cui Maurizio Sarri ha scelto di starsene con la famiglia per affacciarsi ai suoi 59 anni, e rimanere in disparte a divagare su qualsiasi argomento, però partendo dal calcio (sia chiaro) e magari soffermandosi sulle prospettive d’un legame: «Eh sì, sono stato a Figline proprio alla vigilia del suo compleanno, ed è un posto fantastico. E c’è stata perfetta armonia…..». Napoli, Machach a Villa Stuart per le visite mediche
BOOM - E’ stato bello, proficuo, produttivo; è stato un ulteriore passo in avanti per (ri)progettare il Napoli, per costruirlo verso un futuro che De Laurentiis vuole sia con Sarri, al di là delle scadenze d’un contratto del quale (of course) s’è parlato per rinnovarlo, per ricacciare via quella clausola (bilaterale), eventualmente per ritoccarlo nei termini economici.
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