«Sono nato ad Imbituba, una città piccola ma fantastica sul mare in Brasile. D’inverno non c’era l’acqua calda per fare la doccia, non era semplice andare avanti. Mangiare per tre giorni di fila la stessa cosa non era granché, però sono andato avanti lo stesso». Un Jorginho a cuore aperto quello che si confessa ai microfoni dei canali ufficiali Serie A.
«Sono arrivato in Italia a 15 anni da solo, è stato difficile senza la mia famiglia ma io volevo fare il calciatore. Ho visuto per un anno e mezzo in un convitto con 20 euro a settimana. Sono stati anni difficili che mi hanno insegnato molto», ha continuato il calciatore. «Giocare da professionista era anche il sogno dei miei genitori e aiutarli oggi mi rende felice ed orgoglioso. Mi piace ancora stare tra le gente per non perdere di vista i valori reali della vita, ben oltre il denaro. La parola chiave è umiltà, ti aiuta a raggiungere sempre il massimo livello».
Il massimo livello che per lui oggi è anche l’azzurro che veste. «Giocare a Napoli è fantastico, i tifosi ti fanno sentire speciale. I bambini, gli adulti, tutti i tifosi sognano lo scudetto e lo facciamo anche noi. Vincerlo? Ci riusciremo solo se saremo uniti fino alla fine anche nei momenti di difficoltà», ha concluso Jorginho.
From: Il Mattino.