Reina, una festa che sa di addio «L’anno venturo non saremo qui»


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Una festa in maschera per dire addio ai napoletani. Pepe Reina vuol separarsi in allegria dalla città e dagli amici, ci avviciniamo ormai ai titoli di coda. L’occasione, per niente fortuita, è stata creata venerdì sera: tutti al ristorante D’Angelo della famiglia Giugliano in via Aniello Falcone. Pretesto semplice e scontato: da festeggiare i dieci anni di Grecia, una dei cinque figli del portiere del Napoli. Le famiglie della quinta classe elementare dell’istituto “Sacro Cuore” mischiate alle frequentazioni di tutti i giorni, oltre a buona parte dei compagni di squadra, quelli che hanno famiglia naturalmente, tra i quali Hamsik, Callejon, Maggio e Albiol.

Reina travestito da sultano, la moglie Yolanda da principessa: naturalmente sono stati loro a compattare i convenuti e a fare gli onori di casa. Appuntamento alle 18, la festa è andata avanti fino a tarda sera, da una parte giochi, intrattenimenti e menù per bambini, dall’altra la cena tradizionale a base di mozzarella e prosciutto, risotto, pasta con gamberetti e melanzane, dolci e frutta a volontà, l’immancabile torta finale a più piani che la piccola Grecia ha tagliato con mamma e papà. «Oggi festeggiamo e ci salutiamo, il prossimo anno non saremo più qui»: tra i tavoli l’ammissione fatta da Pepe ai presenti, smorzata dal sorriso e dalla solita frase: «Nel calcio funziona così, oggi sei qui e domani sei lì». A tutti quelli che chiedevano, Reina ha candidamente risposto che questi saranno gli ultimi mesi di permanenza a Napoli e nel Napoli. Decisione che comunque il numero uno azzurro aveva anticipato ai dirigenti dell’istituto scolastico qualche settimana fa: il 6 febbraio è infatti scaduto il termine delle iscrizioni per il prossimo anno e Reina non ha confermato nessuno dei cinque figli che frequentano la scuola vomerese. Nessuna confidenza particolare e nessuna anticipazione: sulla destinazione futura è calato il silenzio, dagli ammiccamenti e da qualche occhiolino è emersa la sensazione che la scelta sia caduta su qualche campionato estero (le offerte migliori sono arrivate dall’Inghilterra) anziché su quello italiano. Il Milan è comunque l’ultimo club, in ordine di tempo, che si è interessato a lui: cederà quasi certamente Donnarumma per riequilibrare le disastrate casse sociali e ha fatto un pensierino allo spagnolo, assistito dall’avvocato Quilon, agente anche di Rafa Benitez.

Se a giugno sarà divorzio come appare ormai scontato (il contratto scade tra quattro mesi ed è tarato su un ingaggio pari a circa 2,5 milioni annui), si consumerà il suo secondo addio da Napoli. Nell’estate 2014, dopo la prima esperienza con Benitez in panchina, Pepe infatti accettò l’offerta del Bayern Monaco. Ritornò in azzurro la stagione successiva, dopo aver vissuto un anno nell’ombra di Neuer, disputando appena 3 gare. Già a inizio di questa stagione, dopo due partite di campionato, lo strappo con il presidente De Laurentiis sul mancato rinnovo aveva in pratica sancito il distacco tra il calciatore e la maglia azzurra: pronta la valigia per la Francia, destinazione il Psg, non se ne fece niente perché il Napoli nei pochi giorni di mercato che restavano disponibili non riuscì ad acquistare una valida alternativa.

Reina ad agosto compirà 36 anni, è alla sua quarta stagione in maglia azzurra, dove ha messo insieme tra campionato e Coppe europee 169 presenze. È terzo tra i giocatori in attività ad aver collezionato più gare nelle varie coppe europee, alle spalle di Casillas e Xavi. Quest’anno ha giocato 24 su 25 gare di campionato e fa parte tuttora del giro della nazionale spagnola, con la quale ha conquistato una Coppa del mondo e due campionati europei. Ha difeso la porta della Spagna l’ultima volta lo scorso ottobre nella vittoriosa trasferta di Gerusalemme contro Israele, partita valida per la qualificazioni ai prossimi Mondiali in Russia dove, salvo clamorose sorprese o rinunce, continuerà a fare la riserva del titolare De Gea. È uno dei senatori delle “Furie rosse”, oltre ad essere un fedelissimo del ct Lopetegui: insomma, un leader anche nel club Espana.

From: Il Mattino.

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