La musica è finita, la Juve se ne va, che stupida serata. Il
Napoli imbavagliato dall’Inter anche a San Siro. L’Inter
non ha perso una sola partita contro le prime cinque della
classifica.
Il pareggio fa male al Napoli che cede il comando del campionato
alla Juventus, ora un punto avanti e con la partita da recuperare
contro l’Atalanta (mercoledì a Torino).
È stata una estenuante, sfibrante partita di boxe tra un
pugile leggero, il Napoli, e uno più pesante, l’Inter.
Il pugile leggero ha ballato continuamente attorno al pugile
pesante per sfiancarlo, l’ha pressato, l’ha asfissiato
cercandone il punto debole per colpire.
L’Inter non ha offerto il punto debole e il Napoli ha preso il
centro del ring inutilmente. È mancato il guizzo di Mertens,
Callejon è rimasto un po’ in ombra, Insigne ha mancato
il kappaò col suo pugno a giro.
Alla fine, la scena è stata di Koulibaly. La sua sola ombra
ha annichilito Icardi, Non si sa quanti palloni abbia giocato
Koulibaly a San Siro. Un’infinità. È stato il
regista del Napoli dalle retrovie, giocando a palla libera, mai
marcato.
Ogni volta su un campo di calcio, quando l’arbitro fischia, un
attaccante si sveglia e sa che dovrà correre più del
difensore o verrà fermato. Ogni volta su un campo di calcio,
quando l’arbitro fischia, un difensore sa che dovrà
correre più dell’attaccante o quello farà gol.
Ogni volta su un campo di calcio, che tu sia difensore o
attaccante, l’importante è che corri, molto. Questa
parabola, scopiazzata da quella molto più bella della
gazzella e del leone di ogni mattina in Africa quando sorge il
sole, è possibile che Kalidou Koulibaly la racconti a suo
figlio Seni per dirgli la sua vita di corsa sui campi di
calcio.
From: Il Mattino.