Napoli, è Koulibaly lo stakanovista. Ma quanta attesa per le seconde linee


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Alla faccia della panchina corta. Contro il Chievo c’è
stata la rivincita della riserve. Certo, quando Sarri si gira e
alle sue spalle vede Rog, Zeilinski e Ounas, non ha proprio lo
stesso effetto euforico di Allegri che si ritrova Douglas Costa,
Bernardeschi e Cuadrado, ma adesso l’allenatore del Napoli sa
di poter contare anche un po’ in più sugli altri
giocatori in rosa.
Con il Chievo, infatti, sono stati decisivi i guizzi di Milik e
Diawara, ovvero due che sulla carta sono le alternative a Mertens e
Jorginho. Entrambi in campo per necessità: il polacco nel
tentativo di sbloccare un risultato che faticava a invertire la
rotta, il guineano schierato da titolare al posto di Jorginho
squalificato per somma di ammonizioni. In casa Napoli, però,
il problema ricorrente è proprio quello del minutaggio
elevatissimo dell’undici titolare.
Koulibaly guida la classifica degli insostituibili, seguito a ruota
da Reina, Mertens e Callejon. Sono solo le pedine inamovibili per
Maurizio Sarri che da quando è arrivato sulla panchina del
Napoli si è affidato praticamente sempre agli stessi uomini.
E pensare che fatta eccezione per Hysaj e Allan, il resto del
gruppo degli intoccabili è composto dagli uomini portati e
voluti da Benitez. Tutti quelli che invece sono arrivati durante la
gestione Sarri, hanno sempre fatto una grande fatica ad integrarsi
e a trovare spazio nell’undici titolare.
Tonelli, Zielinski, Rog, lo stesso Diawara, tutti giocatori
arrivati negli ultimi anni, infatti, non sono mai stati presi in
considerazione da Sarri alla stregua degli altri titolari. Discorso
diverso per Mario Rui, che se non ci fosse stato l’infortunio
di Ghoulam avrebbe vissuto più o meno le stesse sorti degli
altri ultimi arrivati. Senza dimenticare le parabole decisamente
discendenti di gente come Valdifiori, Pavoletti, Giaccherini e
Gabbiadini: veri e propri oggetti misteriosi all’interno
della rosa azzurra.

From: Il Mattino.

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