Il gol di Simy ha virtualmente (e fisicamente) rovesciato le speranze di tutto il popolo napoletano in vista della partita contro la Juventus. Certo, non tutti i tifosi azzurri potranno partecipare alla trasferta a Torino perché lo spicchio del settore ospiti è stato aperto solamente ai possessori della tessera del tifoso ma non residenti in Campania. Ecco perché non poteva mancare Maurizio Criscitelli, fondatore del club Napoli di Bologna e storico sostenitore del tifo azzurro in lungo e in largo per tutto lo Stivale. «A Torino andremo in pullman e con una quarantina di auto, perché davvero nessuno di noi vuole mancare a questo appuntamento. Sì, però, per me sarà una partita come tutte le altre. So bene che questo scontro diretto può valere lo scudetto, ma per noi sarà come andare a Cagliari o Crotone perché ci siamo sempre». E allora via con i ricordi più belli legati a questa sfida. «Sicuramente al primo posto metto l’1-3 nell’anno del primo scudetto». Maurizio è uno di quelli che da quando esiste lo Stadium è sempre andato (in base alle disposizioni di sicurezza) e questa volta vuole sfatare il tabù. «Non abbiamo mai vinto lì, e farlo adesso sarebbe ancora più bello».
Come Maurizio, ci sarà anche Bruno Criscuolo, napoletano doc che vive a Vienna per lavoro. «Sono analista finanziario per il gruppo Sca all’interno del quale c’è anche la Fiat, quindi per me è una sorta di derby. Ho comprato il biglietto tramite un amico a Torino al quale ho fornito tutti i miei dati anagrafici e quelli della tessera del tifoso». Sarà la sua prima volta allo Stadium e spera davvero che possa essere quella buona. «Sto provando a esorcizzare la tensione anche perché non mi reputo emotivo, ma è la partita più importante alla quale parteciperò nella mia vita». A Torino, però, non sarà da solo. «Mi hanno contattato in tanti per andare insieme. E infatti mi avvio con un po’ di anticipo: devo respirare tutta l’atmosfera, mi vedrò anche con i colleghi che tifano Juve».
Chissà che non si incontri anche con Michele Saggese. «Vivo a Verona e faccio il macchinista per le Ferrovie dello Stato. Non mi perdo una partita del Napoli in nessuna parte d’Italia e d’Europa. Il biglietto per Juve-Napoli l’ho preso lunedì. Dire che questa è una partita come le altre sarebbe una bugia. Questa è la Partita con la P maiuscola anche perché non mi aspettavo di arrivare a questo punto con tante possibilità di scudetto ancora da giocare». E per giocarsela ci sarà bisogno delle giocate dei singoli. «Non so se Milik avrà i 90’ e allora mi affido a Mertens che non è decisivo da troppo tempo». Michele era al San Paolo anche durante Napoli-Udinese. «Il Napoli perdeva quando è arrivata la notizia da Crotone del gol di Simy e credo che quello sia stato lo slancio per portare a casa i tre punti». Con Michele ci saranno anche due colleghi di Verona e gli amici storici di Mantova e Modena.
Derby in casa, invece per Santo Formisano. «Faccio parte del club Piemonte partenopeo Ivrea, quindi praticamente sto sempre a Torino. Ecco perché il risultato di mercoledì ha fatto salire l’ansia alle stelle. Con gli juventini è una lotta continua e combattere tutti i giorni è faticosissimo. Spero di vincerla alla fine, ma fino a quando la matematica non ci condanna ci crederò sempre». Ci credono a tal punto da avere già in programma le prossime trasferte. «Abbiamo già organizzato il pullman per Firenze e siamo proiettati all’ultima trasferta di campionato a Genova con la Sampdoria. Quest’anno non ci siamo persi neanche una trasferta».
E poi ci sono quelli che a Torino non ci saranno, ma soffriranno dal divano di casa a Napoli. Con loro ci sarà l’ex rettore della Federico II Guido Trombetti. «Juve-Napoli rappresenta il trionfo della bellezza del calcio che fino a mercoledì sera sembrava aver già assegnato lo scudetto e in 3’ ha rimesso tutto il gioco. Nel calcio mai nulla è già deciso. Ora vedo una situazione psicologica rovesciata: il Napoli non ha nulla da perdere mentre la Juve giocherà con un forte pressione. In una partita secca può succedere di tutto ed io sono molto fiducioso».
In tv la vedrà anche l’attore e comico Peppe Iodice, che invece prova a stemperare la tensione con la sua solita grandissima ironia. «Questa partita sarà solo il modo per impegnare la domenica sera che è sempre un momento triste perché anticipa l’inizio di una nuova settimana. La città la vive in modo molto distaccato, si organizzano gite fuori porta e auguriamo tutto il bene possibile alla squadra avversaria. Leandrinho può essere decisivo. Perché se deve succedere succederà nel modo giusto. D’altra parte perché Sarri non l’ha fatto giocare fino ad adesso? Perché merita solo palcoscenici particolari».
From: Il Mattino.