Napoli, Sarri è arrivato al capolinea: verso l’addio anche il diesse Giuntoli


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Inviato a Firenze

Il cerchio, ma anche la botte. Le sue sono dichiarazioni
d’amore a tempo indeterminato per la città e i suoi
tifosi, ma non per il Napoli. Inutile macerarsi più di
tanto, perché quando parla del suo futuro in azzurro
Maurizio Sarri ormai dà l’impressione di essere al
capolinea del suo ciclo. Comunque vada a finire. Ieri poi quando ha
evitato con puntigliosa attenzione le polemiche sulla Juve, quando
ha resistito alle domande sulla rabbia dei tifosi napoletani ha
lanciato un’altra stoccata, sottintesa ma chiara a tutti: che
sia la società a dire qualcosa su quello che è
successo sabato sera. Io non lo farò più.

Il 3-0 di Firenze non allontana né avvicina il tecnico al
Napoli. Gli indizi su Sarri portano a una unica soluzione. E non
solo lui: pare davvero che sia la fine di un ciclo. Perché
potrebbero andar via, oltre a Reina anche Koulibaly, Mertens,
Callejon, Albiol, Hysaj e forse anche Jorginho. E su chi
prenderà il loro posto che Sarri vuole certezze.
Arriveranno? La chiacchiera corre da mesi, invade le riunioni di
mercato in Italia e in Europa: tutti lo vogliono, nessuno dice che
non si muoverà da Napoli. E non si capisce perché
visto il contratto fino al 2020 e il fatto, ammissione dello stesso
Sarri, che nessuno intende pagare la liberatoria da 8 milioni di
euro. Un fitto insieme di intermediari bussa alla porta
dell’agente-amico Pellegrini per conoscere le condizioni del
suo addio. Lui, tra un viaggio a Londra e un altro in Francia e un
altro ancora in Germania, ha lasciato l’uscio aperto a tutti.
Deciderà Maurizio dove andare, a fine anno. Non prima. Ma le
possibilità che resti in azzurro sono davvero poche. Il
Chelsea? Certo, c’è Abrahmovic che vorrebbe battere lo
strapotere del City proprio affidandosi all’allenatore che
è il pupillo (poco importa se è più giovane)
di Pep Guardiola. Più di una tentazione, molto più di
una offerta.
 

From: Il Mattino.

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