I dubbi di Sarri tengono aperto lo scenario di un suo possibile
addio a fine campionato. Con il passare dei giorni aumentano le
possibilità che la sua decisione possa essere quella di non
proseguire il suo percorso professionale a Napoli. Questione di
stimoli dopo tre anni intensissimi e un testa a testa
quest’anno logorante più che mai con la Juventus.
«Voglio restare con la piena convinzione di poter regalare
ancora gioie ai tifosi napoletani», ha ripetuto più
volte il tecnico azzurro, il cui feeling con l’ambiente
è straordinario, come dimostrato ancora una volta nella
trasferta di Firenze, anche dopo un ko che taglia le gambe agli
azzurri nella corsa scudetto.
Un esame che Sarri intende fare dentro se stesso. Molto
dipenderà dal progetto, dalla sensazione che avrà di
poter ancora migliorare il Napoli e quindi dalla nuova squadra che
si andrà ad allestire, oltre ai progetti legati alle
strutture e al settore giovanile. E poi c’è
l’aspetto economico sul quale si potrà trovare
l’intesa senza grossi problemi, come sottolineato sia da De
Laurentiis che dall’allenatore azzurro. Il presidente
è disponibile ad accontentarlo aumentando l’ingaggio
attuale da 1.5 milioni base a 3 milioni e mezzo. Ma Sarri ha avuto
già modo di spiegare che sono altre le prime priorità
che prenderà in esame per la sua scelta.
Il tutto dovrà definirsi entro fine mese, il contratto del
tecnico con il club azzurro infatti prevede una clausola
rescissoria di 8 milioni esercitabile entro il 31 maggio: se un top
club volesse assicurarselo potrebbe farlo versando questa cifra. E
in questo senso emissari si fanno vivi alla porta del suo
agente-amico Alessandro Pellegrini mentre gli squadroni europei,
soprattutto quelli di Premier League, lo tengono presente come
possibile soluzione.
C’è il Chelsea che però in questo momento
è pronto a fiondarsi anche su Ancelotti, che ha detto no
alla panchina dell’Italia, oltre che su Luis Enrique. Una
panchina che si è liberata è quella
dell’Arsenal dopo l’addio di Wenger: la prospettiva di
poter aprire un ciclo con i Gunners può essere di quelle
affascinanti. La Premier, quindi, o eventualmente la Liga, anche se
dovranno scattare gli incastri di panchine per potersi creare
un’opportunità. Da escludere lo Zenit San Pietroburgo,
il campionato russo non ha il fascino di quello inglese o spagnolo.
Resta in piedi invece la pista Monaco se il club di Ligue One
dovesse dare l’addio al tecnico portoghese Jardim.
Se nessun club dovesse farsi avanti, senza pagare la clausola,
Sarri resta vincolato a un contratto con il club azzurro fino al
2020 e a quel punto per andare via dovrebbe dimettersi trovando un
accordo con De Laurentiis che in caso contrario potrebbe anche
decidere di bloccarlo pagandolo ancora ma non lasciandolo andare
via. E Sarri di fronte a un progetto ritenuto convincente e
stimolato al massimo per ripartire per una nuova sfida sia in
campionato, che soprattutto in Champions League, potrebbe
proseguire sulla panchina azzurra con una carica ancora
maggiore.
Insomma è una partita da giocare, una situazione che
verrà presumibilmente affrontata più avanti, anche se
da parte di De Laurentiis ci sarebbe il bisogno di avere al
più presto chiarezza per impostare il programma futuro. Il
presidente intanto studia le varie alternative, pensa a tutte le
possibili soluzioni e restano aperte tante strade. Tra i nomi
possibili c’è quello di Antonio Conte, un vecchio
pallino del presidente azzurro, nel caso in cui, come sembra,
dovesse interrompere il suo rapporto con il Chelsea.
Un profilo internazionale di spessore per la prossima Champions
League che giocherà il Napoli, un allenatore di primissima
fascia: l’ostacolo più grosso è rappresentato
dall’ingaggio decisamente importante dell’ex ct
dell’Italia per quelli che sono i parametri del club
azzurro.
Una pista più praticabile è quella di Emery che ha
dato addio al Psg, tecnico già cercato De Laurentiis per il
dopo Benitez prima di fiondarsi su Sarri: l’ex allenatore del
Siviglia che sulla panchina spagnola conquistò tre Europa
League di fila e in Francia quest’anno ha vissuto la
delusione Champions vincendo comunque il campionato. Un altro
profilo internazionale è quello di Benitez, per Rafa, pronto
a dare l’addio al Newcastle, si tratterebbe di un clamoroso
ritorno dopo i due anni vissuti sulla panchina azzurra e le
vittorie della coppa Italia e della Supercoppa Italiana. Un
sondaggio è già stata fatto, una delle tante idee
possibili per l’eventuale sostituzione di Sarri. Altre
soluzioni sono rappresentate da tecnici che allenano in serie A.
Innanzitutto quella di Giampaolo, un trainer che per
mentalità e schemi assomiglia molto a Sarri e potrebbe
essere importante come continuità del progetto tecnico:
l’allenatore della Sampdoria fu già suo successore ad
Empoli. L’uomo del momento è Simone Inzaghi, in lotta
con la Lazio per la qualificazione in Champions League:
difficilmente però Lotito lo lascerà andare via. Un
altro nome è quello di Gasperini, anche lui in passato
vicinissimo al Napoli, prima che Mazzarri prolungò per altri
due anni l’intesa con il club azzurro. Ottimo il lavoro
svolto con l’Atalanta dei giovani, un cammino brillante anche
in Europa League: c’è però anche in questo caso
la difficoltà di prendere un allenatore sotto
contratto.
From: Il Mattino.