Hamsik, Albiol e tutti i fedelissimi lo zoccolo duro che resta per vincere


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Quando una barca inizia a perdere acqua sono sempre in tanti quelli che cercano di darsela a gambe prima di affondare. Certo, la stagione del Napoli non è da ritenersi un fallimento, ma l’impressione è che molti stiano già pensando ad accasarsi altrove nell’incertezza di quel che potrebbe essere il futuro. Ma su ogni nave che si rispetti c’è sempre un capitano che non abbandona il suo posto di comando. E se questo titolo te lo sei sudato con onore, conquistandolo sul campo con galloni fatti di gol, record e presenze, non può certo essere un caso. Ecco perché Marek Hamsik (che domenica contro la Sampdoria collezionerà la sua presenza numero 500 in azzurro raggiungendo Juliano a quota 394 nella classifica delle presenze in campionato) non ha alcuna intenzione di abbandonare la nave Napoli in vista della stagione che verrà. Sempre lì, al suo posto. Nel cuore del centrocampo azzurro e in quello dei tifosi azzurri. Con una fascia che oramai è l’ennesimo tatuaggio sulla pelle dello slovacco. Da Napoli non si muove e non ha alcuna intenzione di ripensarci. Alla faccia delle sirene che cantano dall’Oriente. Hamsik in testa, ma insieme a lui è folto il gruppo di azzurri che non ha alcuna intenzione di andare via.
Tra questi c’è sicuramente Raul Albiol. Il centrale spagnolo arrivato in azzurro all’alba dell’era Benitez, non teme di morire di solitudine per l’eventuale partenza del suo compagno di reparto Koulibaly, e di tutta risposta ha già rinnovato l’iscrizione a scuola dei figli: molto più di un semplice segnale in visto dell’anno (scolastico e calcistico) che verrà. E sulle sue spalle forti si potrà costruire la difesa con le certezze Mario Rui (che quest’anno ha trovato conitinuità e sicurezze smarrite) e Ghoulam, che invece cerca il riscatto dopo un’annata partita a razzo, ma tormentata dagli acciacchi al ginocchio.

Il reparto destinato a rimanere più solido, però, sembra quello centrale. Con Diawara che sogna di ereditare lo scettro di Jorginho nel ruolo di regista titolare, Allan che vuole confermare il suo rendimento da top player fatto vedere durante questa stagione e Zielinski che vuole consacrarsi crescendo ancora a braccetto con Hamsik, modello e stimolo continuo a fare meglio. 

E poi c’è l’attacco, il reparto che stando alle voci di mercato, rischia di perdere i pezzi più pregiati. Se Mertens e Callejon sono sulla bocca e sui taccuini degli osservatori di mezza Europa, Insigne e Milik sembrano destinati ad essere il punto di riferimento per l’attacco che verrà. Il polacco è alla seconda stagione in azzurro ma è ancora a caccia della sua completa consacrazione. È arrivato a Napoli con il compito di non far rimpiangere Higuain, ma complici i due infortuni al legamento crociato del ginocchio, le sue prestazioni sono state decisamente ben al di sotto degli standard immaginati. Ecco perché il prossimo non potrà che essere il suo anno e i gol mancanti in queste stagioni dovranno caratterizzare le sue prestazioni.

Discorso diverso, ma altrettanto importante, per Insigne. Lorenzo è oramai patrimonio di questo Napoli. Anno dopo anno ha conquistato la fiducia da parte dei compagni e l’amore dei tifosi. Ecco perché nella prossima stagione avrà il compito di ergersi a leader offensivo della squadra. Come? Presto detto: a suon di gol e assist, ovvero il mix di un repertorio che lo ha portato ad essere uno dei pezzi più pregiati del tridente del Napoli. Da buon napoletano, infatti, non ha alcuna intenzione di lasciare la nave che imbarca acqua, anche perché arrivare a destinazione, entrare nel porto e gettare le cime prima di tutti sarebbe per lui una soddisfazione addirittura doppia.

From: Il Mattino.

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