Napoli, Juventus e la lezione di stile a senso unico di Allegri


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Dare lezioni di stile è da sempre una prerogativa della
Juventus, anche se nella sua storia vi è stata più di
una macchia. In particolare dopo la sceneggiata a Madrid, dopo
i comportamenti in campo e le interviste post partita di autorevoli
suoi rappresentanti (dal presidente Agnelli al capitano Buffon), la
Juve dovrebbe optare per il silenzio. E invece Allegri ha pensato
di dare una lezione a De Laurentiis, che aveva fatto il conto –
ovviamente tutto da dimostrare – dei punti persi dal Napoli per
errori arbitrali. «Nel calcio ci vuole equilibrio se vogliamo
iniziare un cammino di civilizzazione di tutto l’ambiente.
Allenatori e calciatori sono responsabili del comportamento di
milioni di bambini che si avvicinano allo sport e così tutte
le altre istituzioni». Ma Allegri, qualche giorno dopo gli
insulti di Buffon all’arbitro Oliver e l’indegna gazzarra
di alcuni suoi compagni (Chiellini, che presto riceverà a
Napoli un premio per il fair play, fece il gesto dei soldi ai
presunti corruttori del Real Madrid), aveva difeso il portiere:
«È un esempio da vent’anni e chiunque avrebbe
reagito così».

Se la Juve si comporta in un certo (sbagliato) modo, fa bene e la
sua esplosione di rabbia per il presunto scippo subito a Madrid (il
rigore non era nettissimo ma si poteva concedere) va compresa. Se
invece sono gli altri a farlo – in questo caso il presidente De
Laurentiis che si è fatto portavoce in maniera fragorosa dei
dubbi di una società e di una città su quanto
accaduto, in particolare durante la partita Inter-Juve – sono
invitati a non alzare la voce, a rigare dritto, a contribuire alla
civilizzazione di un ambiente che di civile ha ormai ben poco.
Sarebbe stato più civile Allegri (peraltro il più
equilibrato quella notte a Madrid) se, anziché replicare al
patron del Napoli, si fosse fatto sentire in un post partita della
Juve per stigmatizzare i cori razzisti del tifo bianconero nei
confronti di Napoli e dei napoletani. Ecco, quello sarebbe stato un
bellissimo esempio per i bambini, che devono essere rimasti invece
molto perplessi quando hanno visto il campione buono Gigi reagire
inferocito nei confronti dell’arbitro di Real-Juventus. Lui,
secondo il portiere, non avrebbe dovuto permettersi «di
infrangere il sogno di una squadra che aveva dato tutto per 90
minuti».

From: Il Mattino.

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