Dalla rigidità tattica di Sarri alla duttilità di
Ancelotti. Questa la grande rivoluzione in casa Napoli: due moduli
base ai quali affidarsi e un numero maggiore di uomini che verranno
alternati. Dalla filosofia dei titolarissimi del tecnico toscano
alla rosa allargata e con l’idea di poter cambiare in base ai
momenti delle partite e agli avversari.
IL DOPPIO MODULO
La scelta iniziale di Ancelotti dipenderà anche dagli uomini
che avrà in ritiro e quindi dagli sviluppi di mercato sia in
entrata che in uscita. Il 4-3-3, il modulo di Sarri, quello
conosciuto a memoria dal gruppo già esistente, oltre ad
esaltare Insigne, calza a pennello per Hamsik, Callejon e Mertens,
tre uomini cioè ancora non sicuri al centro per cento della
riconferma. Quindi, la loro presenza sarà fondamentale per
la conferma dello stesso schieramento utilizzato da Sarri con i tre
centrocampisti e il tridente d’attacco. Se invece qualcuno dei
vecchi dovesse partire quest’elemento potrebbe rappresentare
una spinta maggiore verso il 4-2-3-1, modulo utilizzato da
Ancelotti nel Bayern Monaco, che prevede l’impiego di due
centrocampisti particolarmente forti nella doppia fase e il
direttore sportivo Giuntoli si sta muovendo su Badelj, Torreira e
Fabian Ruiz.
IL JOLLY VERDI
L’uomo jolly in attacco, quello che può consentire con
più disinvoltura i cambi di sistemi di gioco è Verdi,
l’attaccante che arriverà dal Bologna e che nel 4-2-3-1
può giocare da esterno, sia a destra che a sinistra, e da
trequartista alle spalle della prima punta. Un attaccante svelto e
tecnico, perfetto anche per il 4-3-3, modulo nel quale giocherebbe
sulla destra con Insigne a sinistra, lo stesso schieramento
già sperimentato nell’Italia di Mancini contro
l’Olanda, modulo nel quale Verdi potrebbe giocare anche tra i
tre di centrocampo. Destro e sinistro, l’uomo in più
anche sui calci di punizione dal limite che si potrà
alternare con Insigne alle battute su palla da fermo.
PIÙ FISICITÀ
Rispetto al Napoli di Sarri in quello di Ancelotti ci sarà
una maggiore fisicità. Innanzitutto tornerà Milik il
centravanti polacco, una torre al centro dell’attacco,
l’arma in più nell’ultimo finale di stagione. Il
doppio infortunio al ginocchio lo ha tenuto fuori per quasi i suoi
primi due anni di Napoli, dopo il Mondiale con la Polonia,
potrà cominciare il lavoro con Ancelotti a Dimaro-Folgarida
che prevede un centravanti di peso. Mertens è ancora un
punto interrogativo e comunque il belga con il nuovo tecnico
potrebbe tornare a giocare da esterno oppure da trequartista alle
spalle proprio di Milik. Più muscoli anche a centrocampo con
Diawara invece di Jorginho e con l’acquisto di qualche altro
interprete con queste caratteristiche (vedi Badelj che si è
svincolato a parametro zero dalla Fiorentina).
From: Il Mattino.