Il programma di Ancelotti: «Napoli grande piazza, ripartirò dal lavoro di Sarri»


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«Mi aspetto di fare del mio meglio come sempre. Conosco molto bene l’atmosfera e gli appassionati tifosi del Napoli perché ero un avversario quando Maradona giocava a Napoli. È una squadra che ha fatto davvero bene negli ultimi due anni e voglio ripartire da lì». Lo ha detto il tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, in una intervista all’interno del ‘The World Cup and Economics 2018’, il report di Goldman Sachs relativo ai mondiali di Russia 2018, parlando della prossima stagione sulla panchina del Napoli dopo gli anni di Maurizio Sarri e il secondo posto in classifica dell’ultima stagione.

«Ho preso parte a tre coppe del mondo, nel 1986 e 1990 come giocatore, e nel 1994 come assistente manager ed è stata un’esperienza fantastica, una delle migliori della mia vita. È una motivazione davvero forte quella di far parte della nazionale e giocare per il tuo paese. E allo stesso modo, tutti i giocatori saranno davvero motivati perché è un fantastico momento della loro carriera». Così Ancelotti parla del Mondiale.
«Quali saranno le quattro semifinaliste? Penso che ci siano due squadre che potrebbero vincere il Mondiale: Brasile e Spagna. C’è poi un gruppo di squadre dietro di loro come Francia e Germania che hanno molta esperienza e l’Argentina, in quanto ha uno dei migliori giocatori al momento, Messi. Il possibile vincitore? Penso che il Brasile abbia più possibilità visto che il nuovo ct ha costruito una difesa davvero forte nel periodo recente. Quindi, considerando che hanno anche una fantastica qualità offensiva, hanno un buon equilibrio per essere i favoriti per la Coppa del Mondo», ha proseguito Ancelotti che vede anche delle mine vaganti.

«Penso che ci siano due squadre che potrebbero essere sottovalutate. Il Belgio che ha molti giocatori che giocano in Premier League per esempio e la Croazia ha anche molti giocatori con esperienza e capacità. Una di queste potrebbero essere la sorpresa in questa Coppa del Mondo». 

Tra i giocatori che più impressioneranno in questo Mondiale, Ancelotti ha pochi dubbi. «A parte Messi, ci sono Ronaldo e Neymar, e penso bisognerà fare attenzione anche ai francesi Griezmann e Mbappe», ha proseguito l’ex tecnico anche del Psg, che reputa sempre difficile vincere il Mondiale. «È sempre difficile vincere la Coppa del Mondo perché devi essere in buone condizioni fisiche, avere la giusta mentalità. È sempre difficile. Ma ai mondiali, a differenza degli Europei, di solito ci sono meno sorprese. Agli Europei a volte può capitare che la Grecia vinca il titolo o ad esempio il Portogallo come nell’ultima edizione. Alla Coppa del mondo il vincitore è in genere uno sempre dello stesso gruppo di paesi tra il Brasile, l’Argentina, la Germania o la Spagna. Sfortunatamente, l’Italia non può sperare di vincere questa competizione quest’anno», ha sottolineato Ancelotti.
Sarà difficile che un paese che non sia europeo o sudamericano vinca il Mondiale a breve. «La geografia del calcio sta cambiando e paesi come la Cina e gli Stati Uniti stanno cercando di migliorare le loro conoscenze sul calcio. Ma io non sono sicuro che riuscirò a vedere nella mia vita una squadra come la Cina e gli Stati Uniti vincere la Coppa del Mondo. È molto difficile, ma non si sa mai nel calcio».

Infine sulla differenza di gestione tra una squadra di club e una nazionale, il tecnico del Napoli, ha aggiunto: «Penso che ci sia una grande differenza. Un manager di club ha il tempo per costruire un buon stile di gioco, una buona filosofia e buone tattiche. Al contrario, il ct della nazionale non ha il tempo per farlo perché non può allenare la squadra tutti i giorni. E così devi essere veramente concentrato per un mese per preparare al meglio questo tipo di competizione, e talvolta più del tecnico e degli aspetti tattici, l’aspetto psicologico è importante, al fine di motivare i giocatori per questo breve periodo».

From: Il Mattino.

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