Cristiano Ronaldo e quell’idea Napoli, Adl: «Proposto, ma i costi troppo elevati»


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Inviato a Dimaro Folgarida

Emerge un clamoroso retroscena a poche ore dallo sbarco del Pallone d’oro a Torino. Jorge Mendes prima della trattativa con la Juve ha sondato il Napoli per Cristiano Ronaldo con una telefonata a De Laurentiis: una chiacchierata esplorativa per capire se esistessero le possibilità di un eventuale trasferimento di CR7 al club azzurro. Nessuno sbocco: il presidente ha risposto all’agente del campionissimo portoghese che l’operazione economica era di una portata tale da non rientrare nei parametri del Napoli. Un’indiscrezione emersa ieri, quella del contatto telefonico dell’agente del portoghese con il patron azzurro, avvenuto dopo l’addio di Ronaldo al Real Madrid, deciso dal campione dopo aver vinto la quinta Champions League della sua carriera. Mendes è lo stesso agente di Ghoulam, che nei mesi scorsi ha rinnovato il contratto col Napoli: da tempo ha un ottimo rapporto con De Laurentiis.

LA FILOSOFIA DEL CLUB
Un’altra testimonianza della crescita del club azzurro a livello europeo. Ma CR7 rientra in quella fascia di calciatori fuori portata per il Napoli, impossibile un investimento da 350 miloni come quello che ha messo a punto la Juve, considerando il costo del cartellino, il pagamento delle commissioni e gli stipendi per il portoghese. La filosofia è chiara: quella di non fare mai il passo più lungo della gamba per non mettere in pericolo la sopravvivenza del club. Filosofia che vale per tutti i top player dal maxi ingaggio, stesso discorso per Cavani. Adesso l’obiettivo di mercato è un terzino che sappia giocare sia a destra che a sinistra, visto che da un lato c’è solo Hysaj e sull’altra fascia Ghoulam sarà disponibile da settembre. In corsa il senegalese Sabaly del Bordeux, l’austriaco Lainer del Salisburgo, il colombiano Arias del Psv e lo spagnolo Gaspar del Villareal.

L’ADDIO DI SARRI E JORGINHO
Lo sguardo al futuro con Ancelotti sempre più inserito nell’universo Napoli e un taglio definitivo al passato: ieri si è ufficialmente concretizzato il passaggio di Sarri al Chelsea, in contemporanea con quello di Jorginho. Il centrocampista italo-brasiliano è stato pagato 60 milioni, operazione distinta da quella del tecnico per il quale non c’è stato un indennizzo economico da parte dei Citizens. Il club azzurro ha risparmiato 3 milioni, lo stipendio cha avrebbe dovuto corrispondere all’allenatore se fosse rimasto sotto contratto. Sarri si è potuto legare ai Blues (ingaggio di 6 milioni annui lordi di sterline per tre stagioni) dopo la rescissione contrattuale firmata con il Napoli. Accordo che prevede delle penali sia per il Chelsea che per l’ex allenatore nel caso i Blues volessero acquistare qualcuno dei giocatori azzurri sotto contratto e con clausola rescissoria (vedi innanzitutto Hysaj): un investimento economico che raggiungerebbe cifre altissime. Un deterrente, quindi, per evitare che il vecchio allenatore possa portare a Londra con se qualche giocatore avuto a Napoli. Si chiude così un rapporto ormai ampiamente ai titoli di coda quello tra De Laurentiis e Sarri già da molti mesi: il presidente azzurro non ha mai condiviso l’uso limitato degli uomini in rosa con i pochi cambi e il poco utilizzo soprattutto di elementi come Diawara e Rog e l’eliminazione dell’Europa League che ha comportato la perdita di 15 milioni. Come pure De Laurentiis non digerì in precedenza la dichiarazione dell’allenatore sul fatto di volersi arricchire con un successivo contratto. Tante divergenze fino al periodo di lungo silenzio tra i due e all’inutile attesa da parte del presidente della risposta di Sarri fino all’immediata vigilia dell’ultima partita con il Crotone. Di qui la svolta e la scelta di prendere Ancelotti, per il presidente il vero top player del Napoli.
 

From: Il Mattino.

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