Napoli, dieta scudetto senza divieti: «Mozzarella sì, ma senza esagerare»


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Inviato a Dimaro-Folgarida

«Mens sana in corpore sano», così dicevano gli
antichi ed è quanto mai attuale anche oggi. Tanto più
quando si parla di calcio e di calciatori. Quella del nutrizionista
è una figura che giorno dopo giorno sta acquisendo sempre
maggiore diffusione nelle squadre di medio-alto livello e anche il
Napoli non poteva certamente essere da meno. Nello staff azzurro,
infatti, fa capolino Mino Fulco.

Esperto di scienze alimentari, il trentatreenne Mino, originario di
Mondragone, ha conseguito la laurea triennale a Napoli per poi
trasferirsi a Parma, dove ha completato la laurea magistrale in
biotecnologia. Galeotta la città emiliana perché
è lì che ha conosciuto Katia Ancelotti, figlia
dell’attuale allenatore del Napoli. Quattro anni fa il
matrimonio, con il ricevimento a Sant’Angelo in Formis (nel
Casertano) e poi due figli che sono la felicità dei
nonni.

Nella sua giovane carriera Fulco ha tenuto a regime alimentare
campioni del calibro di Sergio Ramos, Ribery, Lewandowski, viste le
esperienze vissute al Real Madrid e al Bayern Monaco.
«Nutrizione non vuol dire perdita di peso», specifica
Mino. «Tramite i nutrienti degli alimenti bisogna avere un
beneficio. Vuol dire scelta degli alimenti giusti». Ma
attenzione, perché il suo non è un lavoro
esclusivamente alimentare. «La nutrizione è solo uno
degli aspetti: è un’arma a disposizione del
professionista per raggiungere una condizione ottimale. E pertanto
vengono adottate varie strategie».

Luca Carboni non se la prenda, ma per Mino Fulco non ci vuole un
Fisico bestiale per essere un atleta dalle performance superiori.
«Non sono un estimatore dell’ipertrofia. Curo i ragazzi
andando ad osservare la condizione atletica e il recupero fisico
post allenamento e post partita. In base a questo mi regolo con la
scelta degli alimenti migliori». Insomma, troppi muscoli non
sono necessari per raggiungere l’obiettivo, anzi.

From: Il Mattino.

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