Progetto Napoli, una porta per tre: Karnezis si gioca tutto in due partite


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Inviato a Dimaro-Folgarida

Questa è la storiella di otto piccoli indiani, di potenziali
azzurro vestiti. Otto e non dieci, come quelli di Agatha Cristie,
solo perché a un certo punto la ricerca si è fermata.
Eppure, come gli indiani della filastrocca, sono caduti a uno a
uno, in maniera surreale. È la storia dei portieri del
Napoli, che si pensava fosse arrivata all’ultima pagina con il
doppio ingaggio di Meret e di Karnezis e che invece è
destinata a continuare. L’accelerata dopo la frattura del terzo
medio dell’ulna sinistra. L’ex numero uno della Spal ieri
in Val di Sole si è presentato senza il gesso. Lo ha tolto
in mattinata. I tempi sono rassicuranti: entro la fine del mese
sarà disponibile. Eppure, De Laurentiis non si ferma e
continua il casting senza fine.

«Devo essere come un papà, e quest’anno voglio tre
portieri allo stesso livello». De Laurentiis ha ora nel
mirino Ochoa. E come alternativa Bardi. Con l’amministratore
delegato Chiavelli e il direttore sportivo Giuntoli vede tutte le
carte nel mazzo per la scelta. Non deve essere semplice: il
presidente aveva preso Rui Patricio, dopo un blitz in Portogallo a
inizio aprile. Insomma, capitolo chiuso per l’eredità di
Reina. Poi, i guai societari dello Sporting hanno fatto saltare
tutto (e bene è stato perché c’è ora un
contenzioso milionario tra il portiere lusitano e il suo vecchio
club in cui ballano circa 40 milioni di penale).

A questo punto nel mirino finisce Leno del Bayer Leverkusen, dopo
che l’estate scorsa era stato sondato Rulli della Real Sociedad
e in inverno Alisson della Roma, passato poi al Liverpool per 75
milioni. Nel frattempo, ecco il nome di Areola del Psg e quello di
Sirigu del Torino. Candidati per poche ore. Prima della scelta sul
baby cresciuto nel vivaio dell’Udinese.

From: Il Mattino.

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