Il triennio sarriano ha portato in dote grandi soddisfazioni, ma anche un po’ di sana ripetitività. Soprattutto nel leggere la formazione. I tifosi del Napoli, negli ultimi anni, avevano imparato a recitare come fosse la poesia di un famoso autore l’undici azzurro, visto e rivisto ad ogni partita e difficilmente troppo diverso dal suo punto di partenza. Il 4-3-3 è sempre stato una certezza, così come certezza erano gli uomini che lo componevano, a volte per scelte obbligate ed altre per il modo in cui il toscano interpretava il suo calcio.
Con Carlo Ancelotti, probabilmente, non sarà così. «Vogliamo sfruttare al massimo la rosa a disposizione. Un po’ per tenere sempre vivo il morale del gruppo, un po’ perché speriamo di arrivare in primavera ancora con una squadra fresca e capace di giocarsi qualcosa». Il neo allenatore azzurro parlava così già a Dimaro, quando il calciomercato era ancora lontano dal chiudersi e il Napoli stava ancora cercando la sua strada. Ma a Roma, per l’esordio contro la Lazio, di novità ce ne sono state poche. Dieci calciatori su undici visti in campo dal primo minuto indossavano la maglia azzurra già nella passata stagione e l’unica variazione sul tema è stata quella «obbligata» di Orestis Karnezis.
From: Il Mattino.