Inesistente in attacco, fragile in difesa, sovrastato sul piano
dell’intensità e del ritmo. Tanti i difetti del Napoli
di Ancelotti contro la Sampdoria: da salvare solo la
solidità fisica e mentale di Allan e l’intraprendenza di
Ounas. Poi tutto da rivedere e tanti dubbi, a cominciare dal
modulo.
IL SISTEMA DI GIOCO
Quello di Ancelotti è un 4-3-3, vicinissimo a un 4-3-2-1:
diversi sono i movimenti che il tecnico chiede ai due esterni di
attacco e gli automatismi ancora non sono perfezionati. Evidente la
poca intesa tra Insigne e Verdi contro la Sampdoria e anche la
prestazione sotto tono di Milik. Ripercussioni negative non solo in
termini di peso offensivo ma anche nel lavoro di copertura: con
Sarri la squadra si abbassava rapidamente difendendo con il 4-5-1,
situazione che ora non sta avvenendo con la stessa efficacia.
Ancelotti non è un’integralista e ha la capacità
di cambiare sistema di gioco a seconda dei momenti delle partite e
per la seconda volta consecutiva ha ridisegnato il Napoli con il
4-4-2, schierando Milik al fianco di Mertens. Un modulo in cui, tra
gli altri, farebbe più fatica anche Hamsik a centrocampo.
Ancelotti dovrà trovare il gusto equilibrio per sfruttare al
meglio i sei attaccanti in organico.
INTENSITÀ E COMPATTEZZA
Il Napoli sovrastato sul piano dell’intensità e del
ritmo: sbagliato l’approccio alla partita e sbagliati i tempi
del pressing con gli azzurri sistematicamente saltati. La squadra
di Ancelotti si è allungata e ha perso compattezza. I
problemi evidenziati nelle false partenze contro Lazio e Milan
furono poi mascherati con la grande reazione d’orgoglio nella
seconda parte di gara quando il Napoli riuscì a cambiare
passo ritrovando fiducia. Contro la Samp, invece, l’accenno di
reazione in avvio di ripresa non è stato premiato da un
episodio favorevole che poteva far cambiare l’inerzia della
partita Il gol non è arrivato per darà il là
all’eventuale rimonta. Poi Quagliarella ha chiuso cancellato
definitivamente le speranze.
From: Il Mattino.