Ci sono giorni in cui tenere insieme le fila del nostro esercito è più difficile che in altri.
Oggi, il giorno successivo alla qualificazione della Juventus alle semifinali di Champions League, è uno di quelli. Perché, oramai, ogni traguardo raggiunto dai bianconeri diventa un pretesto per delegittimare ciò che noi celebriamo da mesi.
Non intendiamo ridimensionare quanto fatto dagli uomini di Allegri, non vogliamo macchiarci della stessa disonestà intellettuale che condanniamo. Non è giusto sminuire un risultato così importante facendo le pulci alla prestazione – che è stata, comunque, nettamente superiore a quella offerta dai blaugrana.
Come non è giusto, d’altra parte, sminuire prestazioni eccellenti sottolineando le mancate vittorie.
È vero, Il Napoli chiuderà la stagione con zero titoli. Avrebbe potuto vincere qualcosa giocando meno bene? No. Avrebbe meno punti, meno certezze e un futuro meno radioso davanti a sé. Ma a quanto pare offrire uno spettacolo piacevole è una colpa o, peggio, un limite.
Sfugge a molti che il gioco è stato, in questi due anni, non un vano diletto, bensì il mezzo attraverso il quale il Napoli ha ottenuto risultati storici. “Ma non è bastato per vincere”, obiettano, non senza malizia. Come se nell’arco di una stagione i trofei da poter sollevare fossero infiniti; come se nelle coppe non fossero, spesso, più importanti le urne che il campo.
Ci piacerebbe dire che tanta ridicola prosopopea sia finalizzata ad esaltare chi invece i titoli li vince, secondo un tipico costume italico, ma la realtà è che il fuoco amico, talvolta, è anche più aggressivo.
Forse è banale gusto per la polemica, forse è voglia di attirare l’attenzione, forse è semplice incompetenza.
Anche noi vogliamo vincere e suggellare la grandezza della nostra Rivoluzione. Ma, se questo non dovesse accadere, rispetteremo sempre chi cerca di regalarci delle emozioni. E ringrazieremo sempre chi ci dà la possibilità di restare quantomeno svegli mentre guardiamo una partita di calcio, cosa che ieri sera, ci scuserete, non ci è proprio riuscita.
Sarrismo – Gioia e rivoluzione.