Formazioni diverse, cambi vincenti, e secondo posto. Carlo
Ancelotti affronta vita e partite col sorriso, anche quando il
caso, Quagliarella e Ronaldo gli infilano sconfitte nella grande
giostra, rischiando di inceppare la ruota. Ma basta poco: una
conferenza stampa, qualche dichiarazione, registrata alla squadra,
e via andare. Tutti a bordo, e tutti in campo. Con calma, senza
ossessioni, cambiando modulo e intensità, posizioni e
formazioni. Convinto che non serva molto, il giusto movimento, la
scelta esatta, quasi degli spostamenti morotei, i suoi, un
Maksimovic dietro o uno Ounas davanti, et voilà. Col
Sassuolo ne cambia otto rispetto al Liverpool, e il Napoli diverte
uguale, assedia, e domina, al punto di sprecare come se fosse in
allenamento.
Gioca Adam Ounas titolare, e segna, su regalo di Locatelli,
pallonetto a Magnani e fucilata sotto la traversa. Lo mette a
incrociarsi con Verdi e Mertens, soprattutto al centro, quanto
tutti lo vedevano solo esterno, dov’è il
franco-algerino? Sembra il gioco delle tre carte, a prescindere dei
nomi davanti. Tutti a costruire nidi d’ape, per spuntare
all’improvviso di fronte al portiere del Sassuolo, Consigli, al
punto che potrebbe raddoppiare Mertens, Verdi o Ounas, lui che fu
tristemente relegato per mesi sulla panchina napoletana.
From: Il Mattino.