Lorenzo Insigne si prepara a un nuovo inizio. Lontano dal Napoli è da tempo che non riesce a dimostrare quello che vale. L’Italia è una sorta di maledizione per lui, inutile girarci attorno. L’immagine di De Rossi seduto che rimprovera Ventura è il simbolo di tutto: «Cosa metti me? Metti Insigne». Il ct Mancini si prepara a un Lorenzo in doppia veste in vista dell’amichevole con l’Ucraina e soprattutto con la Polonia (se perdiamo andiamo nella serie B della Nations League). A Coverciano, il ct parla di Lorenzo. «Insigne ha tante qualità da poter giocare esterno sinistro o seconda punta come sta facendo adesso: forse questa è la sua collocazione ideale, ma può stare ovunque. E problemi di coesistenza con gli altri non ne vedo: se i giocatori hanno qualità tecniche è solo questione di tempo per farli giocare insieme. Già un mese fa gli dicevo di non tornare sempre, di evitare di fare ogni volta 50 metri per non perdere lucidità. Il gol di ieri è un po’ un suo classico, li faceva così anche Del Piero, ma quello contro il Liverpool è stato più importante».
Insomma, si punta su di lui. E su Immobile, l’altro bomber italiano di una serie A che parla straniero (gli unici attaccanti di casa nostra ad andare a segno nell’ultima giornata di serie A.
ALLAN UNA CHIMERA
Lo avevamo spiegato nei giorni scorsi che Allan con la nostra Nazionale era solo un sogno. Impossibile. Non è questione di oriundo no o oriundo sì. È questione che l’argomento non è proprio sul tavolo, anche perché Allan è brasiliano al 100 per cento e prima dovrebbe prendere la nazionalità italiana. Cosa che non è a portata di mano. Mancini spiega. «Non ho idea di come sia uscita la questione della sua reclutabilità: ho letto, ma non ho mai parlato di questo, non saprei cosa dirvi».
NO BALOTELLI SÌ TONELLI
«Perché Mario non c’è? Lui e Belotti non sono qui per valutazioni tecniche: attraversano un momento di forma non straordinario, pur con differenze fra loro. Fanno parte di questo gruppo, quando saranno al cento per cento ci torneranno. E comunque non sono gli unici esclusi», dice Mancini giustificando le sue scelte. Ha chiamato il difensore ex Napoli Tonelli: non è la prima volta per il toscano, che ha preso parte due anni fa a uno degli stage a Coverciano di Ventura. Un modo per premiare il suo momento d’oro, visto che domenica ha firmato il gol vittoria della Sampdoria sul campo dell’Atalanta.
LA SORPRESA PICCINI
A 26 anni e con l’etichetta di difensore italiano più costoso al mondo, ecco Cristiano Piccini, l’esterno che il Valencia ha preso dallo Sporting Lisbona questa estate e che gli spagnoli hanno voluto blindare con un contratto che prevede una clausola rescissoria da 80 milioni di euro. Non proprio spiccioli. In Liga ha collezionato 7 presenze, mentre la sua prima gara in Champions League è stata con il Manchester United.
GRAVINA, OK DALLA LEGA DI A
Solo per qualche ora si è ventilata la candidatura di Massimo Moratti. Ieri mattina per Gabriele Gravina è arrivata anche la solenne “benedizione” della Lega di Serie A. «C’è grande convergenza e condivisione fra le priorità della Lega Serie A sulle tematiche da affrontare nei prossimi mesi e il programma di Gravina per rilanciare insieme il calcio italiano», dice la nota che sancisce l’alleanza fra la Serie A e il candidato unico alla presidenza della Figc. L’incontro tra Gravina e Gaetano Micciché ha dunque dato via libera alla maxi-alleanza che porterà all’elezioni di Gravina il prossimo 22 ottobre. Una intesa da cui resta fuori solo l’Associazione Calciatori. Dietro la convergenza quasi totale delle varie componenti del nostro calcio su Gravina c’è il lavoro diplomatico del presidente della Lega Dilettanti, l’avellinese Cosimo Sibilia.
pi.tao
From: Il Mattino.