«Il Napoli è la casa di Maurizio Sarri».
Aurelio De Laurentiis rientrato dagli Stati Uniti, all’Hotel Vesuvio ha ricevuto un riconoscimento dal Rotary Napoli Est. Ha parlato anche del suo Napoli.
Presidente, sta per arrivare la domenica probabilmente decisiva nella corsa per la Champions diretta?
«Non credo. Questo è un campionato in cui le sorprese sono arrivate in ogni giornata, dove sia il Napoli che la Roma hanno perso punti contro le più piccole spesso. E tutto può ancora accadere fino alla fine».
Sarebbe problematico il terzo posto?
«Io non ho paura del preliminare. È diverso da quando abbiamo affrontato l’Athletic Bilbao: perché quest’anno abbiamo una squadra già strutturata e completa, che sta dimostrando la propria forza. Il fatto che avrò la rosa a disposizione a luglio per svolgere la preparazione estiva al completo mi rende tranquillo».
Non proprio come tre anni fa, insomma?
«Infatti. Allora erano tutti reduci dai mondiali, coppa America e se ne aggregava uno al giorno. Non fu semplice. Ora è diverso, sono molto più sereno e fiducioso. In ogni caso, noi proveremo fino alla fine a centrare il secondo posto. Ma comunque vada non sarà un dramma».
Neppure il mercato ne risentirà?
«No, gli unici problemi sono di ordine organizzativo. Poi ovvio, sotto il profilo finanziario qualche operazione può essere più programmabile avendo la certezza della Champions. Ci sono per esempio degli acquisti irripetibili che abbiamo in mente».
Ce li svela?
«In questo momento lavoriamo su una lista di cinquanta nomi: con tutti gli scout e gli osservatori che abbiamo in giro per il mondo è normale che avvenga questo… ti propongono giocatori esperti, giovani promesse e tanto altro. Io sto pensando di prendere qualcuno magari in Belgio o in Olanda e lasciarlo crescere nella propria squadra per un altro anno ancora».
Due campionati che le piacciono in maniera particolare?
«Non ci sono percorsi obbligatori. Qualche anno fa mi dicevano di non prendere spagnoli perché la serie A non faceva per loro. Mi fecero vendere Victor Ruiz con questa motivazione. Poi arrivò Benitez e abbiamo visto il rendimento dei vari Callejon, Albiol, Reina».
A proposito del tecnico spagnolo, dice che Higuain era uno dei cinque nomi che le suggerì quell’estate?
«E ci credo, chi non avrebbe voluto prendere Higuain? Lo volevano tutti. Solo che lui insisteva per Leandro Damiao, incontrai pure i suoi agenti proprio qui al Vesuvio. A proposito, dove gioca Damiao adesso? Higuain fu un blitz mio e di Chiavelli».
La Roma ha un punto in più. Cosa ha avuto fino ad adesso più del Napoli?
«Solo un pizzico di fortuna in più. Poi ha fatto investimenti massicci e ha un allenatore come Spalletti che viene da esperienze importanti, come in Russia, e che ha dato ai suoi una grande maturità. Ma è un duello che non è ancora concluso».