A me Maradona è sempre piaciuto. Non ho mai avuto idoli
nello sport, ma per Diego devo fare un’eccezione. Forse
è un moto di solidarietà perchè come me sapeva
usare anche le mani, ma più che altro adoravo la sua totale
e assoluta imprevedibilità. Al netto di quello che era fuori
dal rettangolo, Diego rappresentava il genio assoluto,
l’artista che dal nulla crea spettacolo. Un cervello in grado
di decidere la giocata micidiale in una frazione di secondo.
Insomma, quando arrivo a Napoli mi sento proprio tra mura amiche.
Prendo casa a San Giorgio a Cremano e incontro quella che è
destinata a diventare la mia nuova complice. Romina Llamas,
argentina e alzatrice pure lei. È più giovane di
qualche anno e ha iniziato la stagione da titolare mentre io ancora
smaltivo le fatiche del mondiale. Napoli è una tappa
fondamentale della mia vita, non tanto della mia carriera
perchè, a dispetto di una squadra allestita per spaccare il
mondo, vinciamo una coppa Cev ma in campionato toppiamo. E come me
ci sono la Leggeri e la Bertini, arrivata da Bergamo pure lei,
oltre alla forte olandese Weersing.
From: Il Mattino.