La gestione del San Paolo e il rapporto con la società di
patron Aurelio De Laurentiis passa al Consiglio comunale per
volontà unanime dell’Assemblea cittadina. Una
volontà chiara che conduce diritto a chiudere una querelle
che dura da tre anni. «Il Comune non può essere nemico
del Calcio Napoli e viceversa, bisogna trovare un accordo»
dice il presidente della commissione sport Carmine Sgambati. E non
è un caso dunque che il Consiglio si sia espresso
all’unanimità. Dall’altra parte, patron Aurelio De
Laurentiis ha formalizzato con una Pec la sua volontà di
arrivare alla firma di un accordo – complesso per le pendenze di
tre anni non risolte tra le parti – ma anche quella di volere una
gestione lunga dell’impianto: il presidente della SSC Napoli ha
parlato di una convenzione di 100 anni, un secolo. Le bozze che
circolavano ieri in Consiglio comunale riflettevano invece grande
prudenza, l’Amministrazione si limita a ipotizzare una
convenzione di 5 anni a partire dalla prossima stagione agonistica.
Non proprio un dettaglio.
L’unica cosa certa è che essendo lo stadio oggetto di
massicci lavori in vista delle Universiadi di luglio 2019, tutto
quello che si può fare in queste settimane è chiudere
l’annoso contenzioso che va dal 2015 a oggi. Vale a dire che si
deve trovate un doppio accordo dove ballano molti milioni. E nelle
bozze effettivamente è rilevata «la necessità
del riconoscimento delle spese sostenute dalla SSC Napoli come ad
esempio la manutenzione del terreno di gioco». Ma non solo,
perché De Laurentiis ritiene che dal Comune deve incassare
almeno altri 4,3 milioni per altri lavori svolti nella struttura
come l’installazione dei tornelli. Il Comune da parte sua
sarebbe pronto a decurtare queste somme dai canoni che la
Società dovrebbe versare ancora nelle casse di Palazzo San
Giacomo. Chiusa questa partita si potrebbe aprire quella
altrettanto importante della convenzione e dunque di una gestione
lunga e molto più articolata della struttura di
Fuorigrotta.
From: Il Mattino.