Cori contro i napoletani a Udine e allo Stadium. La condanna di Gravina: «Vanno contrastati con vigore»


CONDIVIDI/SHARE

image

Ancora cori contro Napoli e questa volta a ‘tifoserie unite” come accaduto questo pomeriggio a Udine durante Udinese-Roma. L’episodio è stato stigmatizzato in serata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, secondo il quale «il ripetersi di cori con evidente riferimento alla discriminazione territoriale negli stadi italiani è un comportamento incivile che va condannato e contrastato con determinazione». E prende corpo l’ipotesi di fermare le partite proprio come chiesto un paio di giorni fa dal tecnico partenopeo Carlo Ancelotti. «Bisogna intensificare i programmi educativi che coinvolgono i tifosi e applicare rigorosamente le norme previste dal nostro ordinamento – aggiunge Gravina in una nota all’Ansa – A tal proposito ho sentito sia il presidente dell’Aia Nicchi che il designatore Rizzoli con i quali abbiamo condiviso tutte le valutazioni del caso».

Ai cori di Udine («Vesuvio lavali col fuoco») si sono aggiunti quelli di Torino sponda Juventus con la tifoseria dello Stadium che ha intonato cori denigratori anche nei confronti dei prossimi avversari, la Fiorentina, i cui sostenitori sono a dir poco fieri rivali di quelli bianconeri. Una storia infinita quella dei cori di discriminazione territoriale. Appena due giorni fa Carlo Ancelotti aveva ribadito con decisione quanto già detto nelle scorse settimane: «Se i tifosi persistono nell’intonare cori discriminatori o offensivi, bisogna prendere provvedimenti, anche a costo di fermare e sospendere la partita – le parole dell’allenatore del Napoli – Il calcio ha ben altri valori che deve trasmettere».

From: Il Mattino.

CONDIVIDI/SHARE