Sghembo e imprendibile, gioca tra le linee del Frosinone, segna, si
diverte, inventa, e svaria da una fascia all’altra dimostrando
di essere in piena relazione con le direttive ancelottiane. Incide
molto Adam Ounas, anche se più che una partita sembra una
esercitazione pre-Liverpool, la gara contro la squadra di Moreno
Longo, che voleva una prestazione di sacrificio, e l’ha avuta,
anche se non come sperava e con un punteggio pesante sulle spalle.
Poca resistenza, davanti a due gol da fuori area e due in area. In
mezzo, il particolare consistente, è proprio Ounas: apparso
imprendibile, sia quando tirava che quando distribuiva palloni.
Aveva voglia di giocare e farsi vedere dal San Paolo, aveva voglia
di stare dentro il gioco ed essere decisivo. E così è
stato. Passando come un soffio tra i calciatori del Frosinone,
l’algerino, ha sempre dribblato l’uomo e anche gli uomini
chiamati a togliergli il pallone, con una facilità che ormai
non sorprende più, mostrando gli avversari come anemici
paletti, e segnando anche il suo secondo gol nel Napoli e in serie
A. Un sinistro da fuori area, che si poggia sopra la testa e le
mani di Marco Sportiello. Un gol costruito, fintando e
allargandosi, fino a mettersi di fronte alla porta e a tirare con
sicurezza. Un gol che contiene la furia nel calciare di Ounas e le
capacità di cercare la porta facendosi largo con una
superiorità carioca più che mediterranea. Stessa
capacità che ha rivelato dopo quando ha cercato in area,
facendosi rifinitore, sia Ghoulam regalandogli un ritorno
meraviglioso sia Lorenzo Insigne; poi le conclusioni non sono state
perfette ma ancora una volta la costruzione dello spazio da parte
di Ounas va esaltata, perché dietro c’è un
talento, ancora piccolo per ora, ma che è in crescita.
From: Il Mattino.