Aeroporto internazionale di Fiumicino. E’ il primo contatto di qualsiasi giocatore che arriva da un altro emisfero e vuole giocare a Napoli. Ed l che pronta la sciarpa del Napoli club Ostia, la prima che viene cinta al collo dell’attaccante o centrocampista, o difensore di turno che conclude le sue vacanze dall’altro capo del mondo e arriva in Italia. Higuain, Milik, Zielinski, Lozano e Llorente, nessuno sfuggito all’abbraccio di Giacomo Borrelli e del suo Club Napoli Ostia, 300 tesserati, il pi attivo nell’area della Capitale nonostante la nascita negli ultimi anni di club che si erano sciolti anni orsono e spuntano come i funghi al centro piuttosto che sui Castelli. “L’orgoglio – racconta Borrelli – la data: 1997”. Tredicesimo posto, con soli quattro punti sulla zona retrocessione ma anche la finale di Coppa Italia conquistata, e persa, contro il Vicenza. “Fondammo il club quando le cose andavano male per essere pi vicini alla squadra. Ora siamo in tantissimi con una sede importante e organizziamo club che seguono il Napoli in tutta Europa”. Passione e dedizione, tanta beneficenza e due partite sulle quali bisogna stare con gli occhi aperti: “Roma-Napoli e Lazio-Napoli sono sempre partite particolari per via dell’ordine pubblico. Potremmo andare tranquillamente in tutti i settori dello stadio avendo la residenza nel Lazio ma preferiamo quello ospiti anche se usciamo a partita abbondantemente finita”. E negli ultimi anni con Francesca Faiella e Nicola Cosenza anche uns seguitissimo spazio radiofonico in una romanissima radio in cui la dialettica tra Roma e Lazio fortissima come in tutte le radio libere capitoline. “Si chiama Spazio Napoli e va in onda il luned e il venerd dalle 20 alle 22 – spiega Borrelli – seguitissima, centinaia di telefonate con l’editore che ci ha aperto anche lo spazio della Champions il mercoled e gioved perch non si sono squadre romane impegnate”. Il sogno? Quello di tutti i Napoli club in giro nel mondo: “Aprire un dialogo con la societ. I club come se non fossero proprio visti, eppure sono il sale della squadra, l’anima della napoletanit”.
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