In questa squadra, probabilmente, Raul Albiol nemmeno doveva esserci. Il Valencia, ormai da qualche anno, farebbe carte false per riportarlo a casa, ma il Napoli non ha mai voluto saperne. L’arrivo dal Real Madrid era passato sotto traccia nell’estate del 2013. Un difensore esperto, campione d’Europa e del Mondo, ma che coi blancos aveva assaggiato più la panchina che il campo. La qualità, però, è venuta tutta fuori in questo quinquennio d’azzurro. Se nel destino del Napoli 2017-18 ci fosse un nome, sarebbe sicuramente il suo. In questo campionato Albio è stato l’uomo della provvidenza, capace di rialzare gli azzurri sempre nei momenti più difficili. Record personale i due gol siglati quest’anno, reti fondamentali nell’economia di un’annata che sembra scivolare via dalle mani sempre troppo in fretta.
Poi arriva Raul, il gigante di Vilamarxant, l’uomo che passa inosservato, ma di cui non puoi fare a meno. Anche lui ha dovuto sentir piovere le critiche negli anni scorsi, ma alla fine s’è rivelato indispensabile. Non è un caso, visto che è tra i pochi della rosa napoletana a poter vantare due campionati vinti in carriera (entrambi in Spagna con Valencia e Real ndr). Con l’arrivo di Sarri, poi, lo spagnolo si è riscoperto ancora più leader. Il gol contro il Genoa di un mese fa aveva risolto il match, quello di ieri contro l’Udinese ha rialzato ancora una volta il Napoli, pugile messo alle strette dai colpi in rapida successione dei friulani.
From: Il Mattino.