Il brasiliano è diventato subito leader nell’Everton, primo in Premier League: “Una discussione non cancella cinque anni di amore, ringrazierò per sempre De Laurentiis e i tifosi. Sarri? Tutti correvano allo stadio per vederci, nessuno giocava bene come noi, è mancato solo lo scudetto. Ancelotti? Un professore”
Napoli è affetto e riconoscenza. A livello di emozioni, per Allan, non è un libro chiuso: “C’è stato un momento difficile in cui abbiamo perso diverse partite e sono nate alcune discussioni. Ma quel piccolo incidente, durante i miei cinque anni nel Napoli, non toglie niente alla mia storia in un club così grande. E’ stato l’unico momento sbagliato: cose che accadono, impariamo da loro, non esistono rancori. Provo gratitudine, ringrazierò sempre il presidente De Laurentiis per l’opportunità che mi ha dato di indossare quella maglia e ringrazierò sempre i tifosi per come mi hanno abbracciato”.
Nell’Everton è diventato subito il “signore del pressing”. Catturare palloni è la sua regola. Dodici punti, primo posto in Premier League, la stima di Ancelotti. A Goodison Park è tornato leader. I tifosi dei “Toffees” gli scrivono tanti messaggi sui social. Allan sta imparando le prime parole di inglese. Si è raccontato al sito ufficiale del club, a poche ore dal derby di sabato con il Liverpool (ore 13.30). Una lunga intervista, partendo dalla sua “infanzia complicata” a Piscinao de Ramos, quartiere della zona Nord di Rio de Janeiro, una favela lacerata dalle guerriglie tra bande di spacciatori e polizia. “Quando cresci in una comunità in cui la vita è dura, sogni di diventare calciatore e di offrire una vita migliore alla tua famiglia“. Ha parlato di mamma Rosana e dei suoi sette fratelli più piccoli. E di una promessa mantenuta: quella di aver comprato per loro una nuova casa con i primi soldi guadagnati nel Vasco da Gama, vivendo il brivido di giocare nel mitico stadio Maracanà. “Quando avevo vent’anni e mia moglie Thais stava dando alla luce il nostro primo figlio, il mio pensiero è stato quello di lavorare ancora più duramente per dargli tutto ciò che io non avevo avuto da bambino“.
Il segreto è nel suo carattere: “Non mi piego mai. E’ il mio stile di vita e di gioco. Ho sempre cercato di fare le cose correttamente. Quando siamo più giovani, ci piace uscire con gli amici, rimanere in piedi fino a tardi, andare via con gli amici, festeggiare il Carnevale e le altre feste che facciamo in Brasile. Io ho lasciato queste opportunità in un angolo”.
All’Everton è costato ventotto milioni. Ha firmato un contratto fino al 2023. “Ancelotti è un professore, sono felice di poter lavorare ancora con lui”. Napoli è una bellezza che si porta dentro il cuore. “E’ mancato solo lo scudetto. Ricordo lo spettacolo che regalavamo con Sarri. In campo, a livello di movimenti, c’era un’armonia fantastica. Tutti ammiravano il nostro calcio e non vedevano l’ora di andare allo stadio a guardare il Napoli, è mancato solo lo scudetto. Ancora oggi mi fa male non aver vinto il titolo. Questo è l’unico rimpianto”.
La moglie Thais e i tre figli lo hanno raggiunto a Liverpool alla fine di settembre, dopo la vittoria per 5-2 dell’Everton sul West Bromwich Albion. ”Siamo ancora in hotel, aspettiamo di trasferirci a casa nostra. È stato triste lasciare così tanti cari amici a Napoli, ma siamo affascinati da questa nuova esperienza. L’Everton ha tutte le qualità per vivere una grande stagione. Dobbiamo restare umili e non pensare di essere una squadra di superstar”.