Potrebbero ritrovarsi dopo quattro anni, Sarri e Allan, protagonisti nel Napoli dei 91 punti nel 2018. Martedì scorso Tare, il direttore sportivo della Lazio, è partito per una missione itinerante per cedere Muriqi (Maiorca), Escalante (Cadice) e Vavro (Copenaghen). Ma negli ultimi giorni sarebbe stato però avvistato anche a Londra, magari proprio per accontentare l’allenatore. La mente di Sarri non è mai tornata indietro dalla Premier. Al Chelsea c’è Emerson Palmieri, non riscattato dal Lione, ma anche Loftus-Cheek, sogno percorribile solo con la cessione di Milinkovic allo United. Il fedelissimo Allan sarebbe molto più facile da centrare: l’Everton può liberarlo prima della scadenza nel 2023. Il brasiliano ha giocato a Napoli dal 2015 al 2020, andando all’Everton allenato da Ancelotti, subito dopo la conquista della Coppa Italia e soprattutto dopo la rivolta contro De Laurentiis a inizio novembre 2019.
Sono ore di attesa per l’Inter. È previsto un altro contatto con il Chelsea per trovare un accordo sul prestito oneroso. I Blues chiedono 23 milioni di euro, i nerazzurri arrivano a 7 e sono pronti salire a 10. La via di mezzo può essere sui 13-15. Nel frattempo, è in stand by la trattativa con Dybala. Quando sarà chiuso Lukaku, l’Inter riprenderà il dialogo con l’entourage dell’attaccante argentino. Ieri nella sede nerazzurra si è presentato il procuratore di Asllani. Tutto fatto con l’Empoli per il centrocampista, che nella rosa di Simone Inzaghi avrà il ruolo di vice Brozovic. Per quanto riguarda il mercato in uscita, all’orizzonte spunta una minaccia sul club di viale Liberazione. Il Tottenham pensa a Lautaro Martinez: l’argentino costa 80 milioni di euro, ma ha più volte ribadito di voler restare a Milano. Dzeko può andare alla Juventus come vice Vlahovic. Intanto, nonostante la cessione, secondo il quotidiano francese L’Equipe, la riorganizzazione societaria rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con l’hedge fund di Paul Singer. Inoltre, Elliott vorrebbe mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Sempre secondo il quotidiano sportivo francese, Elliott resterebbe nel Cda del Milan, scegliendone il presidente, il direttore generale del club e due o tre amministratori. Intanto, si attende l’ufficialità dei rinnovi di Paolo Maldini e Frederic Massara e gli arrivi a Milano di Origi e Renato Sanches.
La Juventus ha fretta, vuole una risposta definitiva da Di Maria entro 48 ore, ma l’argentino – svincolato dal Psg – aspetta sempre il Barcellona e potrebbe rimandare (ancora) la sua decisione. El Fideo rimane la prima scelta in attacco di Max Allegri. Con o senza Di Maria, che però sposta eccome il peso specifico degli investimenti in attacco. Alla Continassa filtra ottimismo, anche perché la Juve, pur di convincerlo, ha deciso di rinunciare ai benefici del decreto crescita proponendogli un solo anno di contratto a cifre da top: 7 milioni bonus compresi, incassando feedback positivi dai suoi agenti. L’argentino poi sarà libero di tornare al Rosario Central. L’offerta è la stessa messa sul piatto dal Barcellona che, al netto delle problematiche finanziarie e relative ricadute sul mercato, si è mossa con Xavi in prima persona.