L’Arsenal non perde il sorriso e non si fa spaventare dal San Paolo che domani sera attenderà gli inglesi al varco. «Alla fine sarà una partita di calcio tra due squadre forti» taglia corto lo spagnolo che non vuole saperne di paura. «Abbiamo giocato la prima in casa e domani sappiamo sarà diversa, ci aspettiamo un Napoli al meglio delle proprie capacità e con un grande tifo allo stadio. Ma credo che saremo pronti».
Nessuna informazione sula formazione che domani sera proverà a pungere Ancelotti, ma tanta fiducia. «Credo nel mio gruppo, tutti vorrebbero giocare domani. Il loro impegno e il loro lavoro sono fantastici. La nostra mentalità ci impone di giocare al massimo domani sera, difendendoci quando servirà ma anche attaccando quando ne avremo la possibilità». Fare un gol spezzerebbe le speranze azzurre ed Emery non lo dimentica: «Ci darebbe un vantaggio importante» ha detto in conferenza. «Giocatori come Insigne, Mertens, Milik o Zielinski hanno grandi qualità e possono metterci in difficoltà, ma noi abbiamo tanti calciatori forti che saranno capaci di lottare. Il Napoli è una grande squadra, con un grande presidente e con un grande allenatore. C’è tanta storia qui con giocatori importanti e possono fare tanta strada».
E sulla qualificazione alle semifinali non cambia idea. «C’è sempre il 50 percento di possibilità, perché abbiamo vinto la gara in casa ma sappiamo che ora giocheremo a Napoli e loro possono vincerla. Nella mia testa non è cambiata l’idea sulla qualificazione».
Con lui in conferenza anche l’ex Genoa Sokratis. «Sarà una gara complicata per noi, dobbiamo rimanere concentrati per 95 minuti e giocarla come fossimo sullo 0-0», ha confessato. «Troveremo una grande atmosfera, ho giocato già in questo stadio. Ma non ci cambia nulla, abbiamo esperienza e fiducia, saremo pronti a giocarla. So che siamo una squadra che gioca un ottimo calcio, lottiamo ogni gara per il massimo dall’inizio della stagione e ora vogliamo vincere il più possibile. Domani sera sarà una finale e saremo pronti a giocarla, vogliamo andare il più lontano possibile».
From: Il Mattino.