Atalanta-Napoli, l’attacco non punge: ​delusione Politano, sprint Lozano


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Inviato a Bergamo

Il calcio è un unguento alle ferite ancora aperte su Bergamo. Gasperini capisce subito che la cosa migliore era addormentare una sfida che è diventata presto un sedativo. E infatti il Napoli appare sedato in occasione di tutti e due i gol che prende a inizio ripresa (due gol non li prendeva da febbraio, dalla gara col Lecce). La cosa che stupisce è la mancanza di una vera reazione, perché di buono ne esce davvero poco. È la resa nella corsa alla Champions e poiché questa era l’ultima spiaggia, dal 4-3-3 azzurro ci si aspettava molto di più. L’impressione, che non deve essere un alibi, è che la stanchezza anche mentale cominci ad avere il suo peso. Ma la prestazione di ieri non lo è affatto.
 

 

6 OSPINA
Il Papu lo chiama al duello sudamericano con un tiro fiondato potente e preciso. La risposta è sicura. Si infortuna all’arcata sopraccigliare al 25′ in uno scontro di gioco con Mario Rui spinto da Caldara, con un’ampia ferita. Stavolta non fa l’eroe come un anno e mezzo fa con l’Udinese ed esce subito dal campo. Senza esitazioni.

DI LORENZO 6
quando Gosens sgasa nella sua zona, lo aspetta e tiene gli ormeggi senza consentire all’esterno atalantino di arrivare al cross. Si vede poco in fase di spinta e non sempre pulito in fase di impostazione, preoccupato di non perdere palla sul pressing dell’Atalanta. Tiene bene la fascia anche nel secondo tempo

MAKSIMOVIC 5
 Troppo distante da Pasalic in occasione del gol, su cui ha grosse colpe. Si alterna con Koulibaly nella marcatura di Zapata, serrando gli spazi, ma anche vivendo qualche difficoltà quando il potente attaccante colombiano cerca di prendergli tempo e spazio. Più semplice quando esce su Gomez, Non proprio una serata impeccabile

KOULIBALY 6
Il duello è quello previsto e forse anche voluto, contro Duvan. Scintille da subito, ma tiene bene nella prima parte di frazione. Guida la linea, facendola salire, scendere e stringere, scegliendo con il giusto timing quando spezzarla. Fa un solo errore, quando resta piantato e non mette in fuorigioco Pasalic nel gol che sblocca la gara

MARIO RUI 5,5
Guida il pressing molto alto per evitare lo sviluppo dell’asse in zona pericolosa Castagne-Gomez, gioca fin dai primi minuti una quantità importante di palloni, offrendo un’alternativa allo schermato Demme, avviando l’asse con Zielinski ed Insigne  Sul cross di Gomez che arriva dal suo lato lui è distante. Incide poco nelle spinte della ripresa

FABIAN 5,5
 E’ il suo l’errore in uscita che libera poi il cross di Gomez. Ed è timido anche nel ripiegamento che porta alla seconda rete, quella di Gosens, Freuler gli monta una guardia piuttosto spietata, Lo spagnolo resta nel vivo del gioco finché il ritmo è basso, va in affanno le poche volte che il centrocampo nerazzurro ha il pallino

DEMME 6
 Parte da play, di fatto gioca a tutto campo, con un lavoro notevole non solo nella parte centrale del terreno di gioco ma in una fascia molto ampia. Il suo lavoro è quello di interrompere i rifornimenti in verticale a Gomez e Pasalic e fa il suo dovere molto a lungo. È l’uomo che raddoppia e si sdoppia. Poi però scoppia.

ZIELINSKI 6,5
Ha un piedino d’oro: sviluppa bene il gioco sul centro-sinistra, con personalità e rapidità, proponendosi sempre come scarico per Mario Rui ed Insigne. Gomez non riesce a seguirlo, si incunea tra De Roon e Toloi mettendo in difficoltà l’Atalanta tra le linee. Ed è l’unico. Poi fa quello che può anche nella fatica del secondo tempo

POLITANO 5
 Gattuso gli chiede di interrompere la catena tra Djimsiti e Gosens, deve schermare l’esterno tedesco in prima battuta, seguendolo a uomo e costringendo a profondi ripiegamenti per seguirlo in ampiezza. Si fa schiacciare troppo spesso, cerca poco la linea di passaggio e non ha mai un vero spunto in attacco

MERTENS 5,5
Fa il centravanti tattico, si abbassa  molto per ricevere lo scarico da Fabian e Zielinski, lasciando la posizione di centravanti anche ai due interni di centrocampo, creando lo spazio per gli inserimenti attirando su di sé, a turno, uno tra Caldara e Djimsiti. Ha lo sforzo supplementare del primo pressing. Ma di cose da attaccante vero non fa praticamente nulla

INSIGNE 5
Evanescente, anche perché stretto nel pressing dell’Atalanta, con il triangolo Castagne-De Roon-Toloi che contemporaneamente va ad attaccarlo. Il moto oscillante gli consente di far salire il Napoli con il fraseggio, con una serie di giocate che quasi mai salgono di qualità. Col passare dei minuti cresce la stanchezza e si abbassano le corse. Comprensibile
 

 

MERET 6
Entra dopo 25 minuti e non ha colpe particolari. Prende due gol ed è evidente che non ha alcuna responsabilità in nessuno dei due casi. Poi per il resto non ha l’occasione per mettersi in evidenza in altre circostanze: ogni tanto fa sentire la sua voce in qualche mischia, fa quello che sa fare, non osa nei rilanci con i piedi

LOZANO 6,5
Vispo, con voglia. L’unico. Chissà perché. A Toloi lo fa barcollare più di una volta, ci mette estro: insomma, entra benissimo, fa quello che doveva fare anche Insigne, prendere la profondità alle spalle.Gattuso ne apprezza l’impegno, parte forse troppo largo e lontano dalla porta, ma ha scatto e non teme di fare brutta figura. E non la fa.

MILIK 5
Impalpabile, quasi svogliato. Dalla serie: chi lo ha visto?. Certo entra quando i giochi sono fatti e rimontare questa Atalanta è impresa da scalatori degli anni ’50 sul K2 ma il polacco si piazza là davanti ed è quasi sempre assente dalle trame. Segna un gol che poteva riaprire il match ma gli viene annullato per fuorigioco. 

LOBOTKA 5,5 
Non partecipa al giro palla come avrebbe voluto da lui Gattuso. Con la squadra di Gasperini ormai rintanata e pronta a colpire con le sue ripartenze, lui deve evitare di perdere palla e schermare il più possibile sui portatori di palla nerazzurri. Non è brillante, non ha slanci particolari, ma non fa neppure danni

CALLEJON 5
Partecipa di più al gioco offensivo, serve anche una buona palla in area a Milik ma non è certo lo spagnolo che deve fare la differenza. Si porta avanti quasi sempre al piccolo trotto, Gasperini lo teme e su di lui ci sono attenzioni speciali. Per il resto il guizzo non c’è e in fase di copertura c’è poco da spremersi

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/atalanta_napoli_pagelle-5323307.html

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