Da piccolo giocava a pallavolo per emulare il padre, in passato è stato vicino alla Lazio. E il suo idolo attuale è un campione svedese
NAPOLI – Potrebbe essere Sardar Azmoun il primo calciatore iraniano della storia del Napoli. Il centravanti dello Zenit è attualmente protagonista di una stagione giocata su ottimi livelli, come peraltro confermano i numeri messi insieme fino a oggi: in 29 presenze complessive, la punta originaria di Gonbad ha segnato 14 gol, corredandoli con ben 7 assist. Statistiche importanti, che giustificano il forte interessamento di Giuntoli, pronto a inserirlo nel novero dei potenziali obiettivi in vista della prossima stagione. E se un colpo di mercato per l’attacco è stato già messo a segno con l’arrivo di Andrea Petagna, ecco che Azmoun – al momento in concorrenza con Loren Moron e Luka Jovic – potrebbe trasformarsi nel rinforzo adatto per sostituire il possibile partente Milik.
Oggi Azmoun segna a ripetizione in Russia – dove, oltre ai colori dello Zenit, ha difeso anche quelli di Rostov e Rubin Kazan -, ma la sua prima vera passione sportiva è rappresentata dalla pallavolo. Lo sport di famiglia, in questo caso, visto che il papà vanta una discreta militanza nella nazionale maggiore di volley iraniana. Solo nel 2004, all’età di 9 anni, ha deciso di optare per il calcio.
Durante i primi anni di carriera, visto il suo exploit ai tempi del Sepahan, in patria venne battezzato col soprannome di “Nuovo Messi”, anche se il suo stile di gioco è completamente differente rispetto a quello del campione argentino. E infatti, come dichiarato dallo stesso Azmoun, il suo modello è sempre stato Zlatan Ibrahimovic, che la punta iraniana copia perfino sui social network. Su Instagram, per esempio, il suo nickname è “IAmSardar”, una parafrasi più o meno simile a quella usata dallo svedese sulla popolare piattaforma.
Nella stagione 2016/17 Azmoun si è fatto definitivamente conoscere anche in Europa. Il Rostov, impegnato nella fase a gruppi di Champions League, affrontava Bayern Monaco e Atletico Madrid, entrambi giustiziati dal nuovo obiettivo di mercato del Napoli. In occasione del match contro i bavaresi, inoltre, ha contribuito in maniera decisiva al 3-2 finale, segnando la rete che ha aperto i conti.
Azmoun è un giocatore molto particolare anche dal punto di vista caratteriale. In seguito alla spedizione fallimentare di Russia 2018, l’iraniano ha deciso di annunciare l’addio alla nazionale. Il motivo? Le critiche ricevute da stampa e tifosi, che lo avevano caricato di parecchie responsabilità in vista della rassegna iridata. Una presa di posizione che ha fatto discutere, rientrata però immediatamente nel giro di pochi mesi grazie al lavoro di mediazione del commissario tecnico Carlos Queiroz.
Nell’estate del 2017 Azmoun era stato individuato da Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, come rinforzo per l’attacco biancoceleste. La trattativa era concreta e pare anche in fase avanzata, ma la diatriba legale scoppiata per il suo cartellino fece saltare tutto sul più bello. Rostov e Rubin Kazan si contesero il giocatore a colpi di ricorsi, finendo davanti al Tribunale dello Sport. E a quel punto la Lazio ha dovuto rinunciare.