Ci vuol provare adesso Roberto Mancini a renderli una coppia anche in campo, oltre che fuori. Divertenti come nelle gag di Gianni e Pinotto nei video social, inseparabili come Stanlio e Olio, ma degni dei film horror quando si trovano a doversi scambiare il pallone in una partita ufficiale. «Mario apri la finestra…», «Lorenziello mi fai morire»: uniti anche dall’avere come manager uno dei pochi che ogni volta che prende in mano il destino di un calciatore fa tremare le gambe alle società di appartenenza. Probabile che sia stato proprio Supermario a consigliare a Lorenzo si affidarsi a Mino Raiola e al cugino Enzo per gestire il proprio futuro.
TENTATIVI DISPERATI
Balotelli, il ragazzo dei petardi e delle freccette, al contrario di Insigne, ha perso tutte le occasioni per diventare grande in questi anni. Amici per la pelle, ma quando hanno giocato con la Nazionale sono stati spesso delle delusioni. Dal 2012 a oggi, con la maglia dell’Italia, hanno giocato insieme in tutto appena cinque gare per un totale di 202 minuti. Questo è tutto. L’altra sera con la Polonia era la seconda volta che partivano titolari insieme: la prima, sempre con ct Mancini, con l’Arabia Saudita a maggio, in amichevole. Per il resto, hanno giocato insieme per la prima volta per 36 minuti in Italia-Armenia (2-2, il 15 ottobre 2013 al San Paolo). I 33 minuti più devastanti della loro storia sono stati in Brasile, in quell’Italia-Costarica con Balo titolare e Insigne che entrò nella ripresa, deludendo tutte le speranze del povero Prandelli. Il flop della missione brasiliana ha condizionato il destino di entrambi con l’Italia. Solo che Insigne si è ripreso la Nazionale a furia di giocate, sprint e gol spettacolari con il Napoli, Balotelli non ne è stato capace prima dell’approdo del suo padre putativo, Mancini. È pregato domani sera in Portogallo di diventare grande, non solo bravo.
ULTIME OCCASIONI
Insigne non perderà il posto in Nazionale. Non sarebbe giusto, per quello che fa con l’azzurro del Napoli, dove è il leader, più che per quello che fa con l’azzurro dell’Italia. Ma il treno di Balo rischia davvero di non passare più. Eterno bamboccione, perché se ancora una volta trova qualcuno (il solito Mancini) che decide di consegnargli le chiavi del gioco e del futuro, non può metterle sotto lo zerbino. Via dalla playstation e dentro il campo ci vuole responsabilità. E Balotelli pare non volerle avere. Nell’abisso rischia di trascinare Insigne che però ogni volta trova l’ancora di salvezza nel Napoli: sono le prestazioni con sua squadra a rendere difficile l’accantonamento di Lorenzo. Perché, sinceramente, con l’Italia non riesce mai a fare la differenza. Neppure quando gioca con l’amico del cuore.
SIMBOLI
Sia Balotelli che Insigne con la Nazionale devono riuscire a varcare la linea d’ombra. Sono ragazzi, e organizzare scherzi fa parte della loro età (a Manchester la vittima di Balo era Dzeko) ma non è che si può passare la vita ad attendere che i due riescano a trovare un feeling anche sul prato e durante una partita di calcio. Domani c’è il Portogallo e questa Nations League rischia già di mettersi in salita. Sinceramente, non importa a nessuno: ma dopo aver visto il Mondiale in Russia in tv, c’è bisogno di una Italia capace di regalare emozioni. Come minimo. I due sono dei simboli diversi: ma le loro peripezie gioiose sui social e sui video hanno senso se ci sarà un seguito anche nelle partite. Altrimenti gli scherzi, gli sfottò e le partite alla playstation di cui fanno ogni volta sfoggio, non hanno senso.
IL SOGNO NAPOLETANO
Balotelli ci ha provato a raggiungere il suo amico Lorenzo anche nella squadra di club: Raiola ha proposto Mario a De Laurentiis un bel po’ di volte ottenendo sempre la medesima risposta. Figurarsi. D’altronde, da quando è partito Sepe, Insigne ha perso il suo compagno preferito. Meno male che c’è la Nazionale per coltivare la loro amicizia.
From: Il Mattino.