Barcellona, il Covid riesplode: «Il Napoli non giochi al Camp Nou»


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Aumentano vertiginosamente i casi di coronavirus in Catalogna, 1100 in un giorno. Misure restrittive delle autorit di Barcellona per limitare i pericoli di contagio: invito di restare a casa ed evitare assembramenti. Il Napoli molto preoccupato e lo ha gi manifestato attraverso primi contatti all’Uefa: la gara di ritorno degli ottavi di Champions League non vuole giocarla a Barcellona ma in altra sede.

LA DECISIONE DELL’UEFA
L’organismo europeo dovrà decidere in merito: il match è fissato per l’8 agosto al Camp Nou a porte chiuse (giorno in cui si giocherà anche Bayern-Chelsea, mentre il 7 si giocheranno Juventus-Lione e Manchester City-Real Madrid e la final eight si disputerà poi tutta a Lisbona con la finale in programma il 23). Il Napoli vuole giocare la sfida di Champions League in un’altra città considerando la situazione che in questo momento si sta vivendo a Barcellona con l’incubo coronavirus che è tornato in questi giorni.

STASERA RITIRO
Quella contro il Barcellona è ora la sfida più attesa di questo finale di stagione per gli azzurri. Gattuso ha fatto riattaccare subito la spina dopo la brutta prestazione di Bologna con i due allenamenti a Castel Volturno (ancora lavoro differenziato per Llorente e Younes che non saranno tra i convocati, più lo squalificato Di Lorenzo), oggi la rifinitura allo stadio San Paolo e in serata il ritiro a Palazzo Caracciolo, a differenza delle precedenti due partite casalinghe al San Paolo contro Roma e Milan che si sono giocate alle 21.45, quando gli azzurri si ritrovarono in albergo direttamente il giorno della partita. Gattuso vuole che la squadra ritrovi subito l’atteggiamento mentale smarrito a Bologna e cancelli contro l’Udinese il bruttissimo secondo tempo della sfida del Dall’Ara, la prima delle ultime cinque partite di campionato che si chiuderà il 2 agosto contro la Lazio. Per Ringhio questa è l’unica strada da seguire per poter arrivare al meglio alla supersfida contro gli azulgrana.

CARICA MERTENS
All’andata al San Paolo segnò Dries Mertens, suo il gol del momentaneo vantaggio azzurro, poi la sfida si chiuse 1-1 con il pareggio firmato da Griezmann. Il belga già pensa alla supersfida di ritorno e ne ha parlato in un’intervista ai microfoni dell’Uefa. «All’andata abbiamo fatto una grande partita, è stato fantastico segnare al Barcellona. Al ritorno sarà tutto più complicato, l’1-1 del San Paolo ci obbliga a segnare. Senza gol, verremo eliminati. Ci stiamo preparando all’impresa», ha detto parlando poi anche di Sarri e di Gattuso. «Al primo anno di Sarri ho giocato solo 6 partite dall’inizio ed ero arrabbiato. Un giorno mi ha schierato come attaccante centrale e sono stato felice perché mi ha cambiato la vita. Gattuso è davvero un buon allenatore, penso sia perfetto per il Napoli in questo momento perchè sta dando tante possibilità ai giocatori giovani e penso che anche per il futuro possa essere un ottimo allenatore». E della partita di Barcellona ha parlato anche il portiere Karnezis a Radio Kiss Kiss. «Noi aspettiamo questa partita. Neanche loro vivono un momento bellissimo. In queste condizioni, può succedere di tutto. È una partita importantissima per tutti, ma non possiamo permetterci di pensare solo a quella sfida. Rischiamo di fare brutte partite e non va bene».

LA CRISI BARCELLONA
Il Barcellona è in piena crisi. «La squadra lascia molto a desiderare e lo ha fatto in tante, troppe partite. Se si continua così sarà difficile vincere la Champions, continuando così perderemo anche con il Napoli», le parole a caldo di Leo Messi, dopo la sconfitta casalinga di giovedì sera con l’Osasuna che ha definitivamente consacrato il Real Madrid campione della Liga. Il Barcellona è una polveriera, ma secondo quanto rivela il Mundo Deportivo, fonti del club catalano, hanno assicurato che non verranno adottate misure drastiche, smentendo una serie di voci che ipotizzavano un altro cambio in panchina, o addirittura un ritorno di Ernesto Valverde per sostituire Quique Setién. La dirigenza non sembra propensa a dibattere sulla continuità di Setién, ma rimane aperto qualsiasi scenario, la situazione resta in bilico e fino all’8 agosto può accadere di tutto. «Messi è triste e non sa cosa farà. Probabilmente è un po’ frustrato perché, anno dopo anno, non è in grado di vincere, in particolare la Champions League. Ecco dove deve essere focalizzata l’attenzione, dice in un’intervista alla Bbc, Victor Font Manté, 48enne uomo d’affari, candidato alla presidenza del Barcellona, attualmente nelle mani di Josep Bartomeu.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/barcellona_napoli_coronavirus_camp_nou-5353082.html

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