Ci piace pensare che Lamine Yamal e Pau Cubarsì, nati rispettivamente il 13 luglio e il 22 gennaio dell’anno del Signore 2007, una decina di ore prima di allacciarsi gli scarpini e brillare contro il Napoli all’Olimpico di Barcellona, stessero guardando l’uno sul foglio dell’altro durante l’equivalente delle nostre prove invalsi. Gli azzurri di Ciccio Calzona abbandonano quindi sia il sogno quarti di finale che la qualificazione al Mondiale per Club del prossimo anno, spedendoci la Juventus – poteva andare peggio di così? Difficile. Certo, ci manca un mezzo rigore non fischiato, un rosso al baby Cubarsì e aggiungiamoci pure un’occasione clamorosa capitata sulla testa di Lindstrom, stranamente in campo prima dell’ottantesimo. La storia però è questa: sfuma un obiettivo che non sembrava neanche troppo lontano dalla nostra portata. Usciamo a testa alta? Bho, fate voi. Intanto, usciamo.