“Benvenuti a Castelvolturno” il comune più multietnico d’Europa in provincia di Caserta che ospita il centro sportivo del Napoli calcio. Mercoledì 11 dicembre, in seconda serata du TV8
Dal luglio del 2006 Castel Volturno ospita il centro sportivo del Napoli Calcio, situato in una posizione privilegiata tra pineta e mare, a soli 30 minuti da Napoli e Caserta. L’area di 2800 mq ospita 3 campi da calcio in erba naturale, un laboratorio medico all’avanguardia, una sala conferenze, una video e un salone per il merchandising. Qui si sono allenati campioni del calibro di Edinson Cavani e Gonzalo Higuain, stelle capaci di alimentare sogni e speranze.
Ma cosa c’è fuori dai cancelli del centro sportivo di Castel Volturno? Sicuramente una realtà meno onirica e più prosaica, che ci viene raccontata con dovizia di particolari dall’ex iena Marco Maisano nella 6a e ultima puntata di ““Piacere Maisano” dal titolo “Benvenuti a Castel Volturno”, in onda mercoledì 11 dicembre, in seconda serata dopo X Factor.
La tappa finale dell’ex iena Marco Maisano è proprio Castel Volturno, il Comune più multietnico d’Europa. Una cittadina piena di contraddizioni, a partire dal numero di abitanti: i dati ufficiali parlano di poco più di 25mila, ma in realtà qui ne vivono quasi il doppio. Moltissimi sono abusivi, ovunque ti giri trovi una casa occupata sia da italiani che da stranieri.
Castel Volturno è un mondo parallelo, dimenticato da tutti, nonostante il suo glorioso passato: la città deve il suo nome agli Etruschi, che qui eressero la città di Volturnum. Oggi, come afferma l’ex sindaco Dimitri Russo, chi vive a Castel Volturno lo fa per sopravvivere: il costo della vita, infatti, è il più basso in Italia.
In un viaggio alla scoperta di questa assurda realtà incontreremo tanti personaggi, ognuno con una storia diversa, ma che descrive al meglio questa città nella sua interezza: il cittadino abusivo italiano, quello straniero, il clandestino, il mariuolo, i giovani che rimpiangono la camorra, e ovviamente il sindaco, che si è ritrovato spesso isolato a gestire la città. Insieme a lui scopriremo questa realtà parallela e cercheremo di capire causa ha causato il lento, ma inesorabile declino di questa città.
Anche nell’ultima puntata Marco Maisano utilizza il suo proverbiale linguaggio, semplice ed empatico, avvalendosi dell’inedita prospettiva dell’occhio del telefonino, pronto a cogliere nuove sfumature e particolari.