Quale Champions in futuro? E quale serie A, Liga, Premier hanno in
mente quelli dell’Eca? No, ad Amsterdam non sono arrivate
ancora le risposte definitive. Oppure se i giganti d’Europa le
hanno, le tengono ancora riservate. Andrea Agnelli, al termine
dell’assemblea generale, ha frenato e rinviato la scelta del
nuovo format. Ha sottolineato, però, che «si
andrà avanti di intesa con la Uefa». E come
dimostrazione di questa alleanza, ecco che arriva la stroncatura
(questa, sì, definitiva) al nuovo mondiale per club a 24
squadre che vuole la Fifa ma non la Uefa. «Si resta al format
attuale», dice il numero uno della Juventus bocciando la
proposta di Infantino sponsor del supermondiale da disputare
già nel 2021.
De Laurentiis ha presieduto i lavori del marketing dell’Eca.
È convinto che i due miliardi e passa di euro distribuiti
annualmente ai club che prendono parte alla Champions potrebbero
essere quasi raddoppiati vendendo meglio il prodotto Champions. Ha
le sue idee, un suo piano. Ed è al lavoro per questo. Ma non
solo: a cuore c’è la presenza del Napoli alla nuova
Super Champions League o Superlega ventilata per il 2024, quella
che viene agitata ciclicamente per aggiornare la formula del
torneo, avere più utili. Proprio così nacque la prima
Champions negli Anni 90: con la «minaccia» dei club di
creare una coppa indipendente. E così è nata nel 2016
l’attuale Champions con 4 big dei migliori campionati europei
iscritte di diritto nella fase a gironi. Agnelli, presidente Eca,
con le parole di ieri lascia pensare a una transizione soft. Senza
rottura con la Uefa. Ma è chiaro che i club si ritrovano due
scenari davanti: o evoluzione o rivoluzione.
From: Il Mattino.