Tutti con il cuore in gola in attesa di chissà che
sciagure della coppia-baby Natan e Ostigard e invece le pagine
degne del romanzo di Stephen King vengono scritte là dagli
invincibili là davanti. Gioca solo il Napoli. Il 4-3-3 di
Garcia deve sacrificare, per prima cosa, alcuni uomini a
centrocampo: la linea difensiva è blindata, non
c’è un solo momento in cui ci sono degli scricchiolii.
Ma in attacco il Napoli va a rilento: un palo di Osimhen e il
rigore sparato a lato del nigeriano sono però due occasioni
che non possono essere sprecate all’interno di una partite
dove da una parte c’era un catenaccio all’italiana
degna di tutti tranne che di un brasiliano come Thiago Motta e,
dall’altra, una squadra che gioca tanti pallone ma sembra
aver smarrito inventiva e brillantezza. Sono tanti sette punti dal
primo posto.