Sembra incredibile ma la partita di ieri del Napoli con il Bologna ha segnato una svolta decisiva non solo nel rapporto di Ospina col Voltaren visto che dopo i voli che ha fatto più volte nel finale per salvare il risultato d’ora in avanti dovrà considerarlo soltanto in accoppiata con il Muscoril ma anche nel rapporto di grandi e piccini con la fiaba più famosa della storia della letteratura: Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. Dopo il match di ieri, infatti, e, soprattutto, dopo la discutibile direzione arbitraria dello stesso da parte del direttore di gara e dei colleghi al Var, è evidente che la lezione più grande fornita dal racconto dello scrittore francese debba essere riveduta e corretta. Non è vero, infatti, che l’essenziale è invisibile agli occhi e che non si vede bene che con il cuore. L’essenziale, infatti, è invisibile pure al Var.
Smentendo la tesi secondo cui quattro occhi sono meglio di due figuriamoci sei, in effetti, ieri tutti gli arbitri impegnati nella direzione del match sono riusciti a vedere un tocco di mano di Osimhen capace di invalidare il gol del raddoppio di Koulibaly e a non vedere lo stesso Osimhen abbattuto in area da mezza difesa bolognese e, prima ancora, Lozano investito in corsa da Danilo a trecento chilometri orari. Com’è stato possibile? A questi e a tanti altri dubbi probabilmente non ci sarà risposta. Forse Pasqua, nei panni del Piccolo Arbitro esattamente come il Piccolo Principe non ha ancora ben capito che cosa bisogna vedere e cosa no. Fortunatamente però a vederci bene almeno è stato Ospina che capita l’antifona ha fatto di tutto per lasciare inviolata la porta e salvare il risultato. Menu mal!