Un’altra occasione persa per Milik. L’attaccante polacco fa fatica a ritrovarsi, impalpabile la sua presenza nei 36 minuti (compresi i quattro di recupero) in cui Ancelotti lo ha schierato contro il Chievo Verona. Si è ingrigito e ha perso fiducia l’ariete azzurro che aveva cominciato bene la stagione con la rete all’Olimpico contro la Lazio nella partita di esordio. Quattro gol, tutti in campionato e nessuno in Champions League, decisamente pochi per un centravanti. Arek aveva ritrovato il sorriso con la Polonia segnando un rigore (battuto due volte) nel match di Nations League contro il Portogallo ma contro il Chievo Verona è partito comunque dalla panchina. Una scelta a sorpresa dell’allenatore che ha preferito puntare su Mertens, deludente domenica scorsa al San Paolo rispetto alle ultime prestazioni in cui era risultato decisivo anche a Genova quando entrò proprio al posto di Milik.
LA FIDUCIA
La società gli ha ribadito più volte la fiducia, stessa cosa ha fatto Ancelotti ancora una volta alla vigilia della partita con il Chievo: Milik non è in discussione, sarà lui il centravanti fino al termine della stagione. Ma adesso si attende una sua risposta forte, convincente: l’ultima prova di spessore risale a due mesi fa, il 26 settembre al San Paolo, contro il Parma al San Paolo quando segnò una doppietta dopo aver regalato l’assist della prima rete a Insigne e fu tra i migliori in campo. Da quella partita il calo, due mesi difficili e una sola rete, quella all’Empoli messa a segna il 2 novembre nella larga goleada contro i toscani (segnò il 4-1).
IL BALLOTTAGGIO
Si ripropone il ballottaggio con Mertens per il match contro la Stella Rossa: Ancelotti deciderà in base al tipo di partita che intende impostare e cioè se affidarsi a un centravanti di peso contro i colossi difensivi serbi, oppure se optare sull’attacco dei piccoletti e sfruttare la velocità di Insigne e della punta belga. Un’alternanza che va avanti da inizio stagione: Dries è cresciuto risultando spesso decisivo quando è entrato dalla panchina, Arek invece ha avuto una chiara flessione di rendimento.
IL DOPPIO INFORTUNIO
Sfortunatissime le prime due stagioni: il polacco si è rotto due volte il legamento crociato. Infortunio al ginocchio sinistro nel match con la Polonia contro la Danimarca del 10 ottobre 2016 e a quello destro nella partita di campionato contro la Spal il 24 settembre del 2017. Due lunghi stop nelle prime due stagioni in maglia azzurra per l’attaccante acquistato dall’Ajax per sostituire Higuain: un investimento da oltre 30 milioni. Un attaccante prestante fisicamente ma anche con buona tecnica e di movimento: Sarri schierava il tridente e lui era al centro dell’attacco, adesso Ancelotti schiera le due punte e viene impiegato leggermente più avanti di Insigne scambiandosi di posizione con l’attaccante di Frattamaggiore.
IN AZZURRO 18 GOL
Quattro gol messi a segno finora in questa stagione, tutti di sinistro, il suo piede migliore. Manca ancora il gol di testa, l’altra sua specialità, ancora all’asciutto in tal senso in tre mesi e mezzo. Nella prima stagione azzurra segnò otto reti, una grande partenza con le doppiette al Milan al San Paolo e alla Dinamo Kiev in Champions League: lo stop per infortunio arrivò in un momento in cui stava girando a mille. Sei reti la scorsa stagione, una proprio al Chievo, pesantissima, di testa per la rimonta finale: uno dei due segnati al suo ritorno in campo dopo l’infortunio, l’altro lo realizzò a Reggio Emilia nel 2-2 contro il Sassuolo.
From: Il Mattino.