Bruscolotti: tra Napoli e il Napoli il problema è il mal d’amore


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La delusione dei tifosi è lampante, il malcontento pure. Il
calo di presenze al San Paolo (-13mila) testimonia una freddezza
preoccupante e crescente. «Lo dico da tempo esordisce lo
storico capitano Peppe Bruscolotti -, per ottenere grandi vittorie
la squadra e la città devono essere una cosa sola. Questa
distanza non fa bene a nessuno e ciascuna delle due parti dovrebbe
fare un passo in avanti. Contro l’Arsenal serviva lo stadio
pieno, ma i prezzi alti, sentendo amici tifosi, hanno impedito che
ciò accadesse. Non sono deluso dalla prova, sono gare in cui
ti deve girare tutto bene per vincerle. Dopo aver sprecato due
occasioni e avendo subito un gol evitabile è tutto finito.
Capisco il malcontento dei tifosi, però il traguardo della
Champions è importante».

Molto più duro l’ex campione di pugilato Patrizio Oliva:
«Lo sport mi ha insegnato una cosa fondamentale: non sempre
si può vincere, ma non bisogna mai mollare. E invece il
Napoli ha fallito l’obiettivo Europa League perché ha
dimostrato di non avere assolutamente carattere. In Champions siamo
usciti a testa alta, in Europa per mancanza di grinta. I campioni
si vedono nelle grandi partite, gli azzurri sono invece venuti
meno. Anche a me capitava di fornire prestazioni meno brillanti, ma
nei match essenziali mi facevo spaccare la faccia pur di provare a
vincere. Capisco la delusione dei tifosi: dico loro di vivere le
partite con maggiore disincanto: donare tanto affetto e ricevere in
cambio prove senza nerbo ferisce».

Fiducioso, nel futuro, l’amministratore delegato della Gesac
Roberto Barbieri: «Faccio due premesse: la gestione De
Laurentiis è da promuovere, da anni siamo in Europa. Per me
che venivo da Torino per vedere ogni volta le gare da abbonato
risiedere a Napoli è un privilegio. Sono addolorato e
sconfortato come molti tifosi, ma considero questo come un anno di
transizione. Se faremo, come credo, una buona campagna acquisti, il
cammino di crescita proseguirà. Senza dimenticare che il
Napoli è l’unico club tra i primi 15 in Europa che non
è di proprietà di fondi, multinazionali, sceicchi
arabi o magnati cinesi».

From: Il Mattino.

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