La punta del Bologna è il candidato numero uno di Sarri: adesso o altrimenti a giugno prossimo. E il pressing sta facendo riflettere il ragazzo
CASTEL VOLTURNO – Parole, parole, parole: perché è così che si comincia, lasciandosi andare, raccontando se stesso e le proprie sensazioni, confrontandosi, dialogando, perdendosi tra le pieghe di chiacchierate interminabili in cui entra qualsiasi (apparente) dettaglio per riuscire a trovare, una volta e per sempre, la combinazione giusta. A volte, poi, basta poco, pure una semplice mozione di fiducia (cieca), una frase lanciata lì, nel vuoto, per avere una reazione che dev’esserci stata, perché qualcosa (nel suo piccolo) è cambiata e ora c’è una luce in fondo al tunnel del 31 gennaio oppure in quello che verrà poi, nell’afa di giugno: si può fare, ma con la cautela che va utilizzata in vicende del genere, e vedremo se effettivamente si farà, ma non c’è giorno in cui Napoli e Bologna non si sentano per Simone Verdi, né che De Laurentiis e il management del calciatore non si aggiornino.ù
VERDI SPERANZA - La volontà (assoluta) d’un tempo, pur recente, ora ha meno certezze e Simone Verdi (25) ha riflettuto: mai ricevute tante avances, mai ascoltate una così imponente manifestazione d’affetto, mai riscontrata una stima talmente maestosa. E’ lecito ondeggiare nei propri pensieri, porsi alcune domande (e se poi a giugno dovessero cambiare parere, perché intanto nasce «altro»?), restare aggrappato a personali convinzioni (però qui, a Bologna, si sta bene, anche calcisticamente, dove c’è un posto «quasi» garantito) ma è naturale vacillare, sapendo che di là, a Napoli, c’è un allenatore che stravede, che l’ha inserito in cima alla propria lista, che non ha bisogno di avere prove ulteriori (se non quelle quotidiane) per convincerlo di poter essere un uomo per tutte le fasce.
From: Corriere Dello Sport.