Il club tedesco smentisce l’interessamento per il libanese
NAPOLI – Magari sarà un pesce d’aprile, oppure no: perché con Amin Younes non si sa mai quale sia il confine tra la bufala e la verità, tra il paradosso e la normalità. Però lo scopriremo solo vivendo, aspettando che arrivi questa estate, porti con sé la scadenza del primo luglio, dìa esecutività al contratto che è stato firmato nel gennaio scorso e costringa quindi a strappare i veli e a uscire dagli equivoci, che sono già tanti, persino troppi. La cronaca, che va separata da qualsiasi opinione, racconta stavolta del Wolfsburg, una pretendente che si sarebbe già fatta avanti, che avrebbe un impegno o qualcosa che ci somigli (tutto il Mondo è Paese) ed avrebbe indotto Sport 1 a lanciare la «bomba»: contratto approntato, sul quale mancherebbe semplicemente l’autografo del libanese un po’ volubile.
LA RISPOSTA - Il Wolfsburg ha impegnato una giornata o giù di lì per affidarsi ad una agenzia di stampa (Deutsche Presse-Agenture) e informare che il giovanotto non rientra tra i propri preferiti: nessuna manifestazione di interesse, insomma. E fino a prova contraria, ciò che viene ufficialmente dichiarato, va considerata certezza. E siamo (o saremmo) al punto di partenza, nel cuore del caos al quale potrebbe dare una regolata lo stesso Younes, dicendo qualcosa che abbia un senso e aiuti a capire, in maniera tale che si possa cogliere un indirizzo. E invece no, perché nel piano dell’esterno è compreso il silenzio, probabilmente per vedere l’effetto che fa.
LA SFIDA - Ma ciò che vale, per il momento, è l’accordo tra il Napoli e Younes, decorrenza 1° luglio, scadenza 30 giugno del 2023, e poi si può immaginare ciò che scalderà oltre misura il prossimo trimestre: la lettera di convocazione per il ritiro partirà regolarmente e l’esterno dovrà decidere, rispondere oppure infilarsi in un contenzioso che finirà per spostarsi nelle aule del tribunale (sportivo). Non ci saranno deroghe, da De Laurentiis, né ripensamenti, né magnanimità, né irrigidimento: il Napoli lascerà che passi il tempo, che il ragazzo rientri in sé oppure che le figure terze nascoste nell’ombra vengano fuori. In fin dei conti, è tutto assai più semplice di quello che si possa sospettare, pur intrufolandosi nelle varie puntate di una fiction surreale: non è un gran bel vedere, considerati gli accadimenti, ma adesso va così e domani chissà. Lo scopriremo solo ridendo (però amaramente)…
From: Corriere Dello Sport.