Ritiratosi a 35 anni per mancanza di stimoli e offerte, Antonio Cassano si dedica da anni all’attività di commentatore. E in una puntata del podcast Muschio Selvaggio con il cantante Fedez ha sparato contro calciatori del passato, esaltando invece Diego Armando Maradona, il suo mito quand’era ragazzino di Bari Vecchia. E ci mancherebbe.
Ma Cassano ha fatto la solita cassanata, con la puntuale mancanza di rispetto verso personaggi di quello che è stato il suo mondo. Stavolta ha definito “scappati di casa” i giocatori del Napoli che vinsero con Maradona il primo scudetto. E quelli del secondo? «Squadra decente».
Cassano conferma di non conoscere la storia. Perché i compagni di Maradona, nel primo come nel secondo scudetto, sono stati grandi calciatori. Parliamo del primo, stagione di grazia ’86-’87. Parliamo di Garella, il portiere appena scomparso che vinse il campionato dove non era stato mai vinto, prima a Verona e poi a Napoli, con il suo personalissimo stile. O Beppe Bruscolotti, uno dei più forti difensori d’Italia negli anni ’70 e ’80, non preso in considerazione dal ct Bearzot perché c’era il blocco Juve. O Ciro Ferrara, titolare in squadroni come il Napoli di Diego e la Juve. O Sandro Renica, un libero d’eccellenza che ha replicato a Cassano sui social («Quello che è scappato è il tuo cervello»). E Salvatore Bagni, Nando De Napoli, Ciccio Romano, Andrea Carnevale, Bruno Giordano…
Scappati di casa? Cassano s’è fatto vecchio: sprizza inutile veleno, spara giudizi sbagliati e così non fa neanche sorridere.